
La Fia cambia le regole sulla flessione delle ali. Ma le squadre sapevano che la stretta stava arrivando
martedì 4 febbraio 2025 · Regolamenti
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È arrivata a fine gennaio l’ufficialità di una nuova direttiva tecnica sui controlli di flessione delle ali, sia anteriori che posteriori, un giro di vite per chiudere un potenziale motivo di controversia in un campionato che si preannuncia tesissimo, dopo che il tema era stato centrale già nel 2024.
Il nuovo metodo di verifica del complesso dell’ala posteriore entra in vigore da subito al Gran Premio d’Australia, come logica conseguenza dei chiarimenti che l’anno scorso hanno messo al bando il mini drs della McLaren; invece, per le verifiche dell’ala anteriore, le nuove tolleranze si applicano solo da Barcellona in poi, cioè dopo otto gare e un terzo di campionato.
Suona strano, ma è il compromesso che la Fia ha trovato con le squadre, considerando la necessità di adeguare i progetti già finalizzati. Di qui, una certa narrazione secondo cui Place de la Concorde abbia giocato sporco – “un’inversione a U”, scrive Motorsport Network – dopo un’apparente apertura nel 2024.
In effetti, Tombazis in un’intervista a dicembre sosteneva che non fosse in programma l’introduzione di ulteriori test sulle ali anteriori. Ma lasciava intendere che qualche lacuna normativa andasse comunque sistemata. A ogni modo, a luglio la Fia aveva chiesto a qualcuno di montare delle telecamere in 4K sull’auto e in quell’occasione un portavoce aveva specificato che si trattava di un monitoraggio preliminare “per la definizione delle regole del futuro”.
Semplicemente: adesso quella definizione è arrivata. Ne pagano le conseguenze le squadre che nel frattempo si sono prese qualche libertà per la nuova stagione, pur sapendo che la stretta fosse dietro l’angolo. Fra cui anche la Ferrari che l’anno scorso da Austin ha modificato l’ala anteriore nella costruzione – ma non nella geometria – per favorirne la flessione. Come faceva pure la McLaren, del resto.