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Dove si trova e chi abita nella casa con le finestre rosse nella foto di Hamilton con la Ferrari?
giovedì 23 gennaio 2025 · Fuori tema
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Esiste da almeno cinquant’anni, ma certa stampa sembra l’abbia scoperta solo adesso con l’arrivo di Hamilton e la comunicazione d’impatto che ci gira intorno: la casetta bianca con la zoccolatura decorativa in mattoncini e le imposte rosse, che si vede alle spalle di Hamilton nella foto iconica dell’insediamento del 20 gennaio, si trova nel perimetro del circuito di Fiorano ed è quella dove Enzo Ferrari, per seguire da vicino gli sviluppi delle auto in pista, aveva stabilito il suo ufficio. Che c’è ancora, per la cronaca, con la sua poltrona e il vecchio televisore.
La storia dei luoghi parte dal 1969, è l’anno in cui il Commendatore e l’Avvocato, cioè Ferrari e Gianni Agnelli, stipulano il patto che cede per 18 milioni di dollari il 40% della squadra alla Fiat: i primi segni tangibili sono l’espansione dello stabilimento di Maranello e la costruzione del circuito privato di Fiorano, un progetto in cui la Ferrari include anche il recupero di una serie di fabbricati, fienili e stalle convertiti in garage e una casa colonica che diventa, appunto, la Casetta Ferrari.
Presto, si stabilisce là il quartier generale della scuderia, dove si incontrano piloti e tecnici nel corso dei test a Fiorano. E dove pernotta abitualmente Michael Schumacher alla fine degli anni Novanta, quando i test sono liberi e lui trascorre più tempo a Maranello che in Svizzera. Tra l’altro, da questo precedente – e dalla suggestione che ne deriva – è partita l’anno scorso una bufalissima di Carlo Vanzini, secondo cui vi avrebbe preso domicilio anche Hamilton. Per fare cosa, boh, visto che i test adesso sono proibiti e lui non ha bisogno di un pied-a-terre.
Oggi la casetta ospita occasionalmente i clienti più importanti e gli sponsor. Ma la possono prenotare anche i tifosi, l’organizzazione mette a disposizione concierge, open bar, uffici, connessione internet, sala riunioni, spogliatoi, docce, sale lettura e riviste internazionali.
Tutto rimanda alla Ferrari, in questo fazzoletto di campagna modenese: stampe d’epoca nei ristoranti, la toponomastica che omaggia i campioni della rossa – una via per Ascari, Musso, Nuvolari e Villeneuve, una piazza per Schumacher – fino al civico sul portone della Casetta Ferrari, simbolico, il 27 fisso che ha accompagnato il Cavallino dalla fine del 1980 all’inizio del 1990, all’epoca in cui la squadra che perdeva il titolo scambiava i numeri di gara con quelli del nuovo campione.
In tutto e per tutto, un luogo di culto dove chi arriva si fa il segno della croce – riferisce un vecchio articolo di Repubblica – e chi non tifa per la Ferrari vuole solo andarsene.