Superbia, astuzia, fortuna e velocità: ecco i fattori nelle quattro vittorie di Carlos Sainz sulla Ferrari

sabato 4 gennaio 2025 · Amarcord
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Nel weekend dell’ultima gara sulla Ferrari, ai giornalisti confidava: “Il momento che non dimenticherò mai di questo periodo, è la prima uscita a Fiorano“. Poi, ovviamente, ci sono le vittorie, quattro in tutto nell’arco di permanenza di Carlos Sainz alla Ferrari. Su ognuna ha pesato – nel bene e nel male – un fattore diverso.

La superbia, Silverstone 2022. All’ingresso della safety car, la Ferrari secondo Binotto ha “le auto troppo vicine per fare il cambio gomme a entrambe”. Il muretto deve scegliere. E sceglie di chiamare dentro Sainz, perché ha gomme più vecchie di Leclerc, che invece è davanti; ma anche perché – pensa la squadra – con mescole nuove può lavorare per proteggere le spalle al compagno. Non va così: Sainz è esposto all’attacco di Hamilton, per cui rompe il patto, passa Leclerc e vince lui. A quel punto, Binotto ritratta: “Mi va bene, oggi si è comportato in modo corretto”; ma è serio e severo il suo scambio di battute con Leclerc in parco chiuso.

L’astuzia, Singapore 2023. Con sangue freddo, Sainz alza il piede nell’ultimo stint e si porta a tiro di Norris, per offrirgli il drs in modo che quello possa difendersi da Russell e tenerlo dietro negli ultimi giri. È rischioso, ma geniale: Russell prende un muretto e si ritira, Norris respira, Sainz mette la firma a un capolavoro tattico. Soprattutto, è l’unico a trovare un varco per la vittoria nella stagione altrimenti perfetta della Red Bull.

La fortuna, Melbourne 2024. “Non esistono né la fortuna, né la sfortuna”, diceva Enzo Ferrari. Può darsi. A ogni modo, va di lusso a Sainz quando Verstappen cuoce un disco e si ritira, al secondo giro. E lui passa dall’appendicite alla vittoria in 14 giorni: “Venivo già da un inverno difficile, poi c’è stato l’intervento in ospedale. Quella vittoria ha avuto un forte contenuto emotivo”.

La velocità, Città del Messico 2024. Alla partenza, Verstappen entra di forza alla prima curva e Sainz, che aveva la pole, deve andare per prati e mollare la posizione. Ma al giro 9 gli tira una staccatona da paura e torna davanti; da quel momento ha solo da amministrare il canto del cigno prima di lasciare la Ferrari: “Lo dicevo da un po’, volevo vincere ancora una volta prima di partire”.

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