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Losail, la Fia si spiega. Ma uno specchietto in pista è un “piccolo detrito”?
martedì 3 dicembre 2024 · Gran Premi
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Le bandiere gialle quando Albon perde uno specchietto in rettilineo, e il pezzo non viene rimosso: lo centra Bottas che lo manda in mille pezzi, su quei detriti bucano Hamilton e Sainz, dopodiché ci vuole davvero la safety car per spazzolare la pista.
Al Gran Premio del Qatar, nella prima situazione delicata da quando ha preso il posto di Wittich dopo Interlagos, è discutibile Marques. E una sintesi argomentata delle critiche la faceva Piastri:
La cosa migliore sarebbe stata mettere direttamente una safety car o una virtual safety car. Non so dove fosse lo specchietto, ma dopo averlo visto sugli schermi, praticamente nella zona in cui vai a frenare in caso di sorpasso alla prima curva, sinceramente non so cosa si volesse aspettare prima che qualcuno lo colpisse. Insomma, lasciarlo là per 30 giri non sarebbe stato intelligente.
La Fia lunedì se ne esce con una nota ufficiale che spiega le ragioni della gestione di Marques. Punto primo: la prassi vuole che non venga attivata la safety car “quando ci sono pochi detriti fuori traiettoria”.
Punto secondo: i frammenti che si sono prodotti nel momento in cui lo specchietto è stato centrato, e le forature conseguenti, “hanno obbligato la decisione della safety car”, anche perché la virtual – che non neutralizza i distacchi e non compatta il gruppo – non avrebbe permesso ai commissari di entrare in pista e avere il tempo sufficiente per raccogliere tutti i cocci.
Vero, se non fosse che le giustificazioni della Fia sono sbagliate nelle premesse, perché uno specchietto che misura 20 centimetri non è un piccolo detrito. Tutto il resto è dissertazione accademica.