Quella rimonta (quasi) da record di Verstappen e tutte le statistiche extra del Gran Premio di San Paolo
martedì 5 novembre 2024 · Statistiche
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Per chi ama le statistiche, un altro fine settimana ricco di spunti, a partire dalla rimonta (quasi) da record che mette fine al digiuno lunghissimo di Verstappen, dieci gare senza vincere, come mai prima, da quand’è campione del mondo. Questi tutti i numeri del Gran Premio di San Paolo 2024, raccolti in giro per la rete anche fra formula1.com e lightsoutblog.com.
Un pazzo. È una delle migliori rimonte mai viste… ma non la migliore in assoluto: più bravi di Verstappen – che si schiera in P17 anche se praticamente è quindicesimo perché mancano Albon e Stroll nelle loro caselle – sono stati Watson da P22 a Long Beach nel 1983, Vukovich da P19 a Indianapolis nel 1954 e Barrichello da P18 a Hockenheim nel 2000. E il caso ha voluto che in Brasile per le interviste a caldo all’arrivo fosse stato scelto proprio Barrichello…
L’abbonamento alla sprint. Interlagos è l’unico circuito del mondiale su cui s’è sempre tenuta la gara sprint dall’introduzione del nuovo format nel 2021. I vincitori sono tutti diversi: nell’ordine, Bottas, Russell, Verstappen e adesso Norris. Il quale non si era mai aggiudicato una sprint in quattro anni e – volendola scrivere cattivissima – non s’è aggiudicato nemmeno questa, visto che gliel’ha lasciata Piastri.
Come Dio la manda. È la sesta volta che le qualifiche vengono rinviate da sabato a domenica: è successo a Suzuka tre volte, nel 2004, nel 2010 e nel 2019; a Melbourne nel 2013 e ad Austin nel 2015, sempre per maltempo.
Stop-and-go. Le cinque bandiere rosse in qualifica – per gli incidenti di Colapinto, Sainz, Stroll, Alonso e Albon – uguagliano il record di interruzioni di Imola 2022: anche lì, per pioggia, fra il semaforo verde in Q1 e l’ultima bandiera a scacchi trascorre più di un’ora e mezza.
Il toro per le corna. Con Tsunoda in P3 e Lawson in P5 in qualifica, è la seconda volta che il team junior della Red Bull mette due auto nei primi cinque: non accadeva dal 2008 a Monza, con Vettel – che era in pole e vinse anche – e Bourdais, quando a Faenza l’insegna era ancora Toro Rosso. Invece era da Budapest 2014 che in Q3 non entravano né Hamilton, né Verstappen.
Vive la baguette. È il giorno della gloria per l’Alpine: per trovare un altro doppio podio del team bisogna scorrere l’albo fino al 2013, quando Raikkonen e Grosjean arrivarono secondo e terzo in Corea e la squadra si chiamava ancora Lotus. Bisogna andare anche più dietro per trovare due francesi a podio in Formula 1, al 1997 con Panis e Alesi in Spagna.
Il peggiore della classe. Per colpa di Hulkenberg s’è rivista la bandiera nera della squalifica, che mancava – a gara in corso – dal Gran Premio del Canada del 2007, dove la presero Fisichella e Massa per aver lasciato la pit lane con il semaforo rosso dopo l’incidente di Kubica.
Incompleto. Piastri è alla seconda pole di una sprint dopo quella di Losail l’anno scorso, ma ancora non ha mai fatto la pole per la gara.
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