Più piccole e leggere, ecco come saranno le gomme del 2026. E perché Pirelli le prova con drs aperto

lunedì 21 ottobre 2024 · Test
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La prima a vederle è stata l’Aston Martin a settembre in un test a Barcellona, poi è toccato alla McLaren al Mugello dopo Singapore, a novembre prosegue l’Alpine a Magny Cours con una sessione specifica sul bagnato: Pirelli sta provando i prototipi delle gomme che a partire dal 2026 saranno più piccole in larghezza e diametro, pur mantenendo i cerchi da 18 pollici in adozione dal 2022 dopo due anni di sperimentazione travagliata.

L’intenzione è di passare da 305 a 280 millimetri di larghezza per i pneumatici anteriori, da 405 a 375 per i posteriori, con una riduzione di diametro da 720 ad almeno 710. Peraltro, c’era una proposta embrionale di restringere anche i cerchi a 16 pollici, non se n’è fatto nulla perché da un lato Pirelli non lo ritiene sensato in termini commerciali, dall’altro perché sarebbero state necessarie delle modifiche sostanziali alle auto attuali per consentirne i test.

A ogni modo, si tratta di soluzioni finalizzate a ridurre gli ingombri di macchine che sono diventate dei bolidi e, di riflesso, abbassare anche il peso complessivo per il quale oggi è fissato il limite minimo a 798 chili, 800 dal 2025, da tagliare almeno di 40 con le nuove regole.

Che comunque non sono ancora deliberate in via definitiva e nei dettagli, tant’è che proprio nel weekend di Austin si parlava di altri aggiustamenti. Motivo per cui la sperimentazione di Pirelli si trova in fase intermedia, fra la validazione delle simulazioni preliminari e le prove definitive con le auto nella configurazione aerodinamica evoluta, nella quale dovrebbe risultare il 30% in meno di deportanza.

Questo spiega perché già l’Aston Martin nel suo test, con Drugovich sull’auto del 2022, girava con un’ala da basso carico teoricamente inadeguata per Barcellona e comunque sempre con drs aperto; dalle note di Mario Isola:

Il punto principale era capire il bilanciamento meccanico e aerodinamico dell’auto, per cui si è stabilito di tenere il drs aperto e compensare il carico anteriore e posteriore. Dopodiché sono stati applicati piccoli aggiustamenti all’assetto per bilanciare l’auto.

Lo stesso approccio l’ha tenuto la McLaren con Norris nel secondo test, mentre in parallelo il lavoro di Ferrari e Red Bull si concentrava sulla valutazione delle mescole per il 2025, in condizioni di carico non difformi da quelle che logica e teoria avrebbero suggerito.

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