Gran Premio degli Stati Uniti 2024 ad Austin: cos’è successo e chi ha vinto, il weekend in sintesi

domenica 20 ottobre 2024 · Roundup
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Lo sfondo. È il quarto weekend dell’anno con gara sprint dopo Shanghai, Miami e Spielberg; il primo di una nuova serie di tre consecutivi dopo la pausa autunnale di un mese. La Fia si pronuncia sulle regolazioni del tea tray in presunta violazione del parco chiuso, a seguito di una segnalazione – probabilmente della McLaren – su un dispositivo che la Red Bull ammette di montare. Lawson rileva Ricciardo alla RB.

Le novità tecniche. Nel gruppo di testa, la Ferrari apparentemente è l’unica squadra di testa senza aggiornamenti, ma corre voce che l’ala anteriore sia stata modificata nel processo di costruzione per favorirne la flessione; la McLaren rinvia il debutto del nuovo fondo.

Venerdì. Verstappen ottiene la pole per la sprint davanti a Russell, sebbene le Ferrari avessero fatto doppietta nelle prove libere. Hamilton che sta segnando i parziali in linea per andare in prima fila trova le bandiere gialle per il testacoda di Colapinto.

Sabato. In gara sprint, al via Verstappen tiene la testa mentre Norris guadagna la seconda posizione che tuttavia si fa soffiare da Sainz all’ultimo giro. Si rifà in qualifica, con la pole davanti a Verstappen e alle Ferrari, anche grazie alla chiusura anticipata della sessione per l’incidente di Russell che impedisce agli altri di finire il giro. Sprofonda Hamilton, sconsolatamente eliminato in Q1.

La gara. Norris alla prima curva lascia un’autostrada a Verstappen che lo passa all’interno; ma Leclerc è anche più furbo e va lui in testa. Corrono tutti con una sosta sola e con la stessa sequenza di gomme, morbide al via e poi dure, ma il momento del cambio è favorevole a Sainz che ha ragione di Verstappen e chiude secondo. Mentre Norris nel finale fa un’altra ingenuità violando i limiti della pista nell’attacco a Verstappen e rimettendoci il podio per penalità.

L’ordine d’arrivo. Leclerc, Sainz, Verstappen, Norris, Piastri, Russell, Perez, Hulkenberg, Lawson e Colapinto a punti. Ritirato solo Hamilton.

Chi ha vinto. La Ferrari che certifica su una pista vera – e che pista – gli aggiornamenti sviluppati da Monza in poi. Il circuito, che con il completamento della seconda fase di riasfaltatura risolve una volta per tutte il dramma degli avvallamenti; ma chissà per quanto…

Chi ha perso. Norris, che fra sprint e gara lascia a Verstappen altri 5 punti a 5 corse dalla fine; Perez, praticamente l’ultimo del gruppo di testa, sverniciato pure da Russell che partiva dai box. Hamilton, nel peggiore weekend dell’anno… e forse della carriera.

Le penalità. Sulla griglia: Russell parte dalla pit lane dopo l’incidente delle qualifiche, Lawson sconta 60 posizioni di retrocessione, ma nella pratica solo 5, per sostituzione di parti del motore. In gara: 5 secondi a Russell e Tsunoda per aver forzato un avversario fuori pista; a Gasly e Norris per aver tratto vantaggio oltrepassando i limiti della pista.

Le classifiche. Nel mondiale piloti: Verstappen 354, Norris 297, Leclerc 275, Piastri 247, Sainz 215, Hamilton 177, Russell 167, Perez 150. Nel mondiale costruttori: McLaren 544, Red Bull 504, Ferrari 496, Mercedes 344.

Le statistiche. La safety car non si vedeva dal Gran Premio del Canada, cioè da nove gare, per un’assenza di quattro mesi. La Ferrari non faceva doppietta negli Stati Uniti dal 2006 con Schumacher e Massa. Ocon e l’Alpine segnano il primo giro veloce. Albon marca la centesima partenza.

Amarcord. Il 20 ottobre del 1991 si correva a Suzuka: è l’ultima gara di Prost sulla Ferrari, prima del licenziamento anticipato deciso personalmente da Fusaro. Accadde oggi, la Formula 1 in 366 giorni dal 1950 all’era moderna, 270 pagine a prezzo speciale di 15,90 € è il libro di F1WEB.it su Amazon.

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