Red Bull, ma quali aggiornamenti? Mancano le idee per replicare alla McLaren, ecco perché
lunedì 26 agosto 2024 · Tecnica
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Cominciano a vedere i fantasmi: “Allarmante per entrambi i campionati”, dice Marko. A nove Gran Premi e tre gare sprint dalla fine, Verstappen conduce ancora su Norris di 70 punti, la Red Bull ancora sulla McLaren di 30, ma non è più la RB20 l’auto da battere nel mondiale che dopo la prima corsa pareva già scritto: “E pensate che all’inizio Domenicali ci chiedeva di andare più piano”, riferisce Horner, chissà quanto seriamente e quanto provocatoriamente.
Qualcosa è andato storto nell’evoluzione dell’auto prima dell’estate, per una questione di bilanciamento che è via via peggiorato, sebbene la Red Bull sia stata la prima a convertirsi alla filosofia innovativa e potenzialmente vincente dello sviluppo parallelo di due auto distinte, una versione per le piste lente e una versione per le piste veloci, con una differenziazione spinta in meccanica e aerodinamica. Perciò Verstappen a Zandvoort diceva:
Something in the car has made it more difficult to drive. It’s very hard to pinpoint where that is coming from at the moment. And that is then hurting, of course, our one-lap performance, but also our long-run.
Questo spiega perché non vada in pole da Spielberg e perché spesso in gara l’auto soffra alternativamente di sovrasterzo e sottosterzo. Tant’è che sempre Verstappen a Zandvoort si lamentava via radio perché l’auto non rispondeva agli input:
Nothing was turning or responding anymore. So then Lando got quite close the first time he was close but not close enough. And then the next lap, there was nothing that I could do. So once he passed, I just focused on doing my race, tried to bring it to the end in second.
Le ragioni: aggiornamenti che in pista non hanno dato gli stessi risultati delle simulazioni, riconosceva Marko, il che porta anche a fare sperimentazioni non sempre lucide. Così, in Olanda si sono rivisti sulla RB20 diversi elementi che erano stati scartati, più minime modifiche che non hanno portato prestazione, oltre al fatto che Perez per una scelta sconclusionata aveva meno carico sulle ali e nel secondo stint di gara andava meglio di Verstappen: “Quindi – sempre Marko – è stata una decisione sbagliata”.
Ora non c’è un piano chiaro per replicare alla McLaren, la Red Bull sostanzialmente cerca ancora risposte: “Dobbiamo rispondere e abbiamo la forza per farlo”, assicura Horner. Ma l’uscita di Newey evidentemente pesa, manca la trovata geniale per il controribaltone.