Russell, quella strategia imprevista… così imprevista che ha determinato la squalifica
domenica 28 luglio 2024 · Regolamenti
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La sorte ha voluto che fosse proprio il rapporto numero 44 del weekend a sancire la squalifica di George Russell dal Gran Premio del Belgio passando automaticamente la vittoria all’auto 44, cioè quella di Lewis Hamilton. Che apprende dell’epilogo mentre va in aeroporto, come fu per Damon Hill nel ’94 in occasione di un’altra squalifica illustre, quella della Benetton di Schumacher per eccesso di usura del fondo piatto.
Sono le 17:50 quando esce la nota di Jo Bauer sulle verifiche tecniche, alle quali la Mercedes di Russell viene trovata sottopeso di un chilo e mezzo. A quel punto, la squadra – che all’inizio non aveva nemmeno svuotato per intero il serbatoio, chissà quanto involontariamente e quanto furbamente – sa già che la doppietta è bella che fottuta perché c’è poco da fare per rispondere a un’irregolarità del genere. Dal documento dei commissari:
During the hearing the team representative confirmed that the measurement is correct and that all required procedures were performed correctly. The team also acknowledged that there were no mitigating circumstances and that it was a genuine error by the team.
“Ho il cuore a pezzi”, scrive Russell, che vede polverizzata una prestazione maiuscola su una sosta sola, con l’ultimo stint, lunghissimo, di 34 giri, su gomma dura. Un’idea sua, una scommessa che Pirelli comunque non dava vincente, tant’è che oltre a lui l’hanno voluta rischiare solo quelli dell’Aston Martin e Tsunoda. I quali, a ogni modo, quella mescola perlomeno l’avevano considerata nelle prove, a differenza della Mercedes che non ci aveva fatto un solo giro, né con Russell, né con Hamilton.
Nasce da qui l’errore clamoroso, dal fatto che la squadra non fosse pronta per improvvisare un cambio di programma in corsa e non avesse elementi per prevedere che 240 chilometri, quasi il doppio di quanti ne fa Hamilton con la stessa mescola, avrebbero demolito il battistrada e portato via peso.
Perciò Toto Wolff non cerca scuse, incassa con dignità la seconda squalifica in meno di dodici mesi dopo quella di Austin nel 2023:
The positives, the very positive, that we can take from this race is that we had two cars that were the benchmark in this race with two different strategies. Who would have said that a few months ago? And that is that is really good to see.
Per il resto, c’entra anche una circostanza sfortunata, il fatto che in Belgio le auto dopo la bandiera a scacchi, svoltata la prima curva, vengono fatte rientrare direttamente contromano in pitlane. Altrimenti Russell avrebbe fatto il giro d’onore che meritava, raccogliendo sul battistrada i riccioli di gomma intorno alla pista, come vuole la prassi e come fanno tutti a scanso di sviste eventuali sul peso.