La grande sfida, tutta l’Audi in mano a Binotto per il debutto ufficiale in Formula 1 del 2026

martedì 23 luglio 2024 · Mercato
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È durato meno di 16 mesi l’assetto manageriale che doveva portare la Sauber verso l’Audi, com’è durato meno di 16 mesi l’esilio di Mattia Binotto. Non a caso, perché le due storie si intrecciano: la casa dei quattro cerchi tromba Andreas Seidl e Oliver Hoffmann per assegnare la gestione del progetto per la Formula 1 a Binotto che rientra dopo le dimissioni dalla Ferrari.

Un terremoto su cui stranamente nessun insider aveva anticipazioni: Seidl era arrivato alla Sauber dalla McLaren all’inizio del 2023 con l’uscita dell’Alfa Romeo, nella posizione di amministratore delegato che l’Audi gli aveva confermato lo scorso 8 marzo in concomitanza con il passaggio di Hoffmann, già presidente del consiglio di amministrazione, all’esecutivo per la Formula 1.

Ora invece Binotto dal 1° agosto, cioè da subito, diventa il responsabile unico del progetto, nel doppio ruolo di Chief Operating Officer e Chief Technical Officer. Sopra di lui c’è solo il consiglio direttivo, una sfida mica da niente.

Motivazioni di “riallineamento, autonomia e indipendenza”, dice il vertice di Audi nella nota alla stampa. Gernot Dollner, l’ad del marchio:

Our aim is to bring the entire Formula 1 project up to F1 speed by means of clear management structures, defined responsibilities, reduced interfaces, and efficient decision-making processes. For this purpose, the team must be able to act independently and quickly.

Per il 2025, altro anno di transizione per la Sauber prima del rebranding del 2026, un volante è già di Hulkenberg, l’altro resta da assegnare. E il fatto che Sainz sia ancora sul mercato, offre la suggestione del ricongiungimento con l’ex team principal.

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