Da Red Bull a RB, passando per la McLaren: le gare migliori (e le peggiori) di Ricciardo

giovedì 4 luglio 2024 · Dal paddock
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Duecentocinquanta partenze in carriera e solo otto vittorie: “Ne avrei volute di più”. E magari oggi, alla vigilia della seconda uscita dalla famiglia della Red Bull, il valore commerciale di Daniel Ricciardo sarebbe stato diverso. Queste le sue gare migliori… e le peggiori.

Montreal 2014. Recupero d’energia e brake-by-wire castigano le Mercedes, Hamilton non vede la bandiera a scacchi, Rosberg tira i remi in barca. Dietro allora scatta la caccia all’uomo e la vince proprio Ricciardo, alla prima affermazione di carriera.

Monte Carlo 2016. Svetta in qualifica e conquista l’unica pole che sfugge alla Mercedes quell’anno. Domenica non morde, la Red Bull al box non è pronta con le gomme, Hamilton che ha appena fatto il cambio lo passa e vince.

Baku 2017. Hamilton è lento sotto safety car, Vettel lo tampona, si sente provocato e reagisce con una mattata: l’affianca e gli dà una ruotata. Con quella follia, e lo stop-and-go che ne deriva per guida pericolosa, lascia per strada un’opportunità. Che Hamilton tuttavia non raccoglie. Così, Ricciardo fa tombola, nonostante un pit stop in più per togliere un detrito dai freni.

Baku 2018. Stessa pista, un anno dopo e destino assolutamente opposto. A dodici giri dalla fine, l’incidente fratricida delle Red Bull è il momento chiave che shakera un Gran Premio altrimenti a senso unico, giocando anche un ruolo nella scelta di Ricciardo di andarsene alla Renault a fine anno: “Non mi sono sentito più lo stesso da allora, la squadra ci ha ritenuto ugualmente colpevoli, quando era evidente che alla base ci fosse un loro errore. E un errore di Max”.

Monza 2021. La McLaren che non vince da nove anni fa una clamorosa doppietta, Ricciardo primo e Norris secondo. E Brown, che contro Ricciardo ha perso una scommessa, si fa tatuare il circuito di Monza sul braccio.

Budapest 2023. Viene ripescato dopo essere rimasto senza squadra per la fine prematura del rapporto con la McLaren. Ma a Zandvoort, solo una gara dopo, si frattura il polso nelle prove e resta subito fuori servizio, per un mese e mezzo. Lo rimpiazza Lawson… che adesso pare sia destinato a rilevarlo anche nel 2025.

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