In Formula 1 a 17 anni si può, di nuovo: quella legge ad personam che aiuta Antonelli (e la Mercedes)
venerdì 14 giugno 2024 · Regolamenti
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Sembrava al sicuro per sempre, per i secoli dei secoli, il record di Max Verstappen – 17 anni e mezzo a Melbourne nel 2016 – per il debutto più precoce della storia: la Fia all’epoca aveva frenato una deriva preoccupante, da lì in poi ha preteso la maggiore età e pregressi validi in monoposto secondo uno schema di attribuzione di punti d’esperienza.
Dovevano essere requisiti inderogabili, oggi invece l’aggiornamento del Cordice sportivo internazionale cancella il vincolo di avere la patente di guida e introduce la possibilità che “a discrezione esclusiva della Fia” si faccia un’eccezione per chi non abbia ancora 18 anni e abbia “dimostrato abilità e maturità rilevanti in monoposto”.
È una misura ad personam che la Mercedes cercava per Kimi Antonelli, del quale non a caso si dice un gran bene: “Un passo da metronomo”, secondo James Allison dopo i test di Imola. Lo sponsorizza anche Hamilton: “Al mio posto prenderei lui”. Non subito, comunque, perché l’ipotesi è di metterlo sulla Williams al posto di Sargeant, prima di trasferirlo in squadra con Russell, motivo per cui formalmente la Mercedes ha voluto che fosse la Williams a esporsi con la richiesta di cambiare la norma.
Alla fine, la Mercedes guadagna solo due mesi, ammesso che voglia effettivamente sfruttarli, perché Antonelli 18 anni li compie il 25 agosto – e quindi comunque non batte Verstappen, tra parentesi.
Non un grandissimo sconto e non un grandissimo scandalo, quindi, anche perché Antonelli è già in regola coi punti minimi per la superlicenza.
Resta il fatto che la Fia si piega a una richiesta esplicita per favorire un costruttore. Anche a costo di sconfessare sé stessa, perché due anni fa non sentiva ragioni su Colton Herta, evidentemente perché lui veniva dalle corse americane e non meritava eccezioni.