Miami, quell’errore d’altri tempi con la safety car: così Norris ha trovato il jolly per vincere
martedì 7 maggio 2024 · Gran Premi
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Arriva al giro 28 il momento chiave del Gran Premio di Miami, l’incidente fra Magnussen e Sargeant che porta in pista la safety car. Norris in quel momento è al comando perché i big hanno già fatto il cambio gomme, sorpassa l’ingresso dei box un attimo prima che venga dichiarato il regime di neutralizzazione e questo teoricamente gli brucia la gara perché dovrà entrare quando gli altri nel frattempo l’avranno raggiunto.
Sennonché, accadde quello che era già successo nel ’73 alla prima sperimentazione della safety car, e cioè che l’auto dei commissari entra in pista davanti all’uomo sbagliato: Norris passa e viene preso Verstappen. Per abitudine, forse.
Ironia a parte, non c’è nessuna norma che impone alla safety car di entrare davanti al primo. Anzi, le regole stabiliscono che la safety car sia mandata in pista “a prescindere di dove si trovi il leader”. Casomai, è la prassi a volere il contrario, se non altro perché diventa più pratico compattare il gruppo.
Fatto sta che a quel punto lo svantaggio potenziale della McLaren diventa un jolly atomico perché Norris deve rispettare solo il delta in regime di bandiere gialle, mentre gli altri sono soggetti alla velocità effettiva della safety car e quindi sono più lenti. La nota della Fia:
It was a late call to send the safety car out, so they missed Norris by about 20 meters. And then at that point race control decided to go for a slow lap to gather all the cars and to allow the marshals to start the recovery of the vehicle, which wouldn’t have been possible if they’d let all cars pass the SC directly.
Verstappen alla radio dice: “Norris sarà un giro davanti a tutti”. E Sainz, che ha già capito tutto: “Vincerà”. Infatti, Norris fa il pit stop con 30 secondi di vantaggio sul gruppo e mantiene la testa della corsa, la safety car nel frattempo si lascia sorpassare dagli altri e ristabilisce le posizioni.
C’è ancora mezza gara, ma Verstappen alla ripartenza non trova mai il varco, un po’ perché Norris ha le gomme fresche e scappa, un po’ perché la Red Bull ha il fondo dissestato per il taglio della chicane al giro 21. Così, finisce esattamente come aveva capito Sainz. E come Norris si aspettava che finisse “già un bel po’ di altre volte in carriera“.