PHOTO CREDIT · Lat
Non solo Magnussen: ecco chi è stato lento di proposito per fregare un avversario… o il sistema
sabato 16 marzo 2024 · Amarcord
tempo di lettura: 2 minuti
Proprio loro, che una volta si mandavano a cagare e altre robe varie, alleati a Gedda così che l’Haas prendesse i primi punti della stagione: Magnussen teneva un passo blando per frenare il trenino degli avversari in modo che Hulkenberg salvasse il decimo posto. Spregiudicato, ma efficace. Comunque non il primo a decidere che in certi casi lento è meglio che veloce, non solo in gara. Eccone altri quattro.
Jerez 1997. Nella corsa della porcata clamorosa di Schumacher a danno di Villeneuve, c’è un patto occulto tra Ferrari e Sauber: “Bloccare Villeneuve se fosse capitato dalle nostre parti”, lo svela Fontana alla stampa argentina. E lui lo mette in pratica: toglie a Villeneuve oltre 2 secondi in un doppiaggio.
Magny Cours 2002. L’Arrows non ha fondi, per assolvere agli impegni con la Fom fa solo un giro in qualifica, ma fa in modo che sia adeguatamente lento per non rientrare nel 107%. Così, Frentzen e Bernoldi fregano il sistema e sono automaticamente esclusi dalla gara.
Silverstone 2004. Sabato, nella prima sessione di qualifica che stabilisce l’ordine di uscita per la seguente, ognuno cerca il tempo… più lento, chi frena sul traguardo, chi finge errori, per andare in pista subito e risparmiarsi la pioggia che è data per certa nel finale. È una gabola inutile, perché la pioggia alla fine non arriva. E Raikkonen ottiene la pole.
Abu Dhabi 2016. Rosberg tiene saldi i nervi nel Gran Premio dell’incoronazione, disinnesca con cervello e pazienza il tranello di Hamilton che nel finale rallenta in testa e prova a spingerlo indietro nelle fauci di Vettel e Verstappen per privarlo dei punti del podio e quindi del titolo: “Hamilton guidava come una vecchietta, ma lo faceva benissimo, rallentava dove sapeva che sarebbe stato impossibile sorpassarlo”.