Las Vegas, perché l’asfalto ha poco grip (e perché non è stato trattato come a Gedda)
sabato 18 novembre 2023 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti
Fa freddo, ma non freddissimo a Las Vegas: si temevano temperature glaciali e invece il termometro non segna meno di 13 gradi. Comunque: “Nelle zone di frenata si va un po’ a caso – diceva Alonso dopo le prove – perché le gomme perdono temperatura e c’è poca aderenza”.
In effetti i piloti si aspettavano le stesse caratteristiche dell’asfalto di Gedda, “che è il migliore, l’abbiamo sempre detto”, sostiene Russell.
Questo perché Gedda fin dal primo anno ha fatto ricorso all’abrasione a getto d’acqua, il processo tecnologico che sparando acqua sull’asfalto a pressioni potentissime, anche fino a duemila bar, erode lo strato più superficiale del manto stradale per rimuovere il bitume che altrimenti riduce il grip.
È una prassi consolidata anche su altri circuiti, soprattutto dopo un intervento di rifacimento dell’asfalto, per arrivare rapidamente agli standard che invece normalmente si raggiungono in due, tre, o anche quattro anni di utilizzo della pista. Se n’è parlato per Istanbul nel 2021, all’epoca Masi rivelò che lo stesso metodo era stato impiegato anche per Singapore.
Sempre Alonso: “Non capisco perché non si possa fare anche qui”. Evidentemente, per questioni pratiche secondo quanto sostiene Mario Isola di Pirelli: “Una parte del circuito è aperta alla viabilità ordinaria e quindi l’asfalto deve rispettare certi parametri che valgono per le strade normali”. E che forse non valgono a Gedda?