Suzuka, 25 anni dopo: quella volta che la tensione (o il motore) tagliò le gambe a Schumacher
mercoledì 1 novembre 2023 · Amarcord
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La Formula 1 non corre da un mese, per via della cancellazione della tappa di Estoril che non ha pagato l’adeguamento del circuito c’è una pausa lunghissima di 34 giorni fra il Gran Premio del Lussemburgo – che ovviamente in quel periodo è un’etichetta di comodo per una seconda gara in Germania – e il Gran Premio del Giappone a Suzuka che chiude il campionato il 1° novembre 1998.
La classifica dà Hakkinen in testa, Schumacher è 4 punti dietro, ma se vince è campione comunque, per differenza di piazzamenti, a prescindere da quello che fa l’altro. Per cui Maranello ci crede, il titolo è alla portata com’è stato dodici mesi prima.
Si mette bene sabato per la Ferrari quando Schumacher fa la pole. Si mette malissimo domenica, subito, quando Schumacher fa spegnere il motore alla partenza e deve ripartire dal fondo.
La tensione gli taglia le gambe, punto. Ad ogni modo, la Ferrari per devozione offre la seconda lettura, che lo scagiona e tira in ballo l’attivazione automatica della funzione di protezione del motore per surriscaldamento, dopo il rinvio della partenza per lo stallo di Trulli.
In effetti, le cronache dell’epoca riferiscono che sembrano impreparati i meccanici della Ferrari quando viene interrotta la procedura di partenza, mentre quelli della McLaren sono già pronti col ghiaccio secco.
È furiosa comunque la rimonta di Schumacher, s’infrange al giro 31 sui detriti dell’incidente tra Tuero e Takagi. Mentre Hakkinen fila in pace verso la vittoria e si laurea campione:
When Michael was forced to start from the back of the grid it raised an enormous amount of pressure from me. The race was not as difficult as others I’ve had this season. But a lot of that’s down to the team who kept letting me know where Eddie (Irvine) and Michael were.