Monza le qualifiche, perché le Ferrari erano sotto inchiesta (e perché hanno scampato la penalità)
sabato 2 settembre 2023 · Gran Premi
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Era uscito alle 9:30 l’aggiornamento del documento ufficiale della Fia con le istruzioni generali per qualifiche e gara. Con una sola integrazione, al paragrafo 4 sul tempo limite di percorrenza sul giro. Testualmente:
For the safe and orderly conduct of the Event, other than in exceptional circumstances accepted as such by the Stewards, any driver that exceeds 1min 41sec from the Second Safety Car Line to the First Safety Car Line on ANY lap during and after the end of the qualifying session, including in-laps and out-laps, may be deemed to be going unnecessarily slowly.
Poche righe per estendere a tutti i giri della sessione di qualifica, quindi anche i giri di lancio, una norma che già esiste, ma in generale si applica solo ai giri di rientro, cioè l’obbligo di stare sempre sotto il tempo massimo concesso.
È una condizione che la Fia ha voluto mettere specificamente per Monza, dove la qualifica – da sempre – si gioca anche sulla melina a chi è più furbo a trovare l’andatura di compromesso per farsi sorpassare nel giro di lancio in modo da prendersi la scia e comunque tagliare il traguardo senza prendere bandiera.
Il precedente più eclatante è del 2019: nei secondi finali della terza manche si forma un trenino che procede a passo d’uomo perché nessuno vuole dare scia a nessuno, così sette macchine su nove trovano il semaforo rosso e si fumano l’ultimo tentativo. Compreso Vettel, il quale all’epoca intravede un tiro mancino in famiglia da parte di Leclerc, che da questo anticlimax sportivo guadagna la pole.
È un tatticismo malizioso che ai sensi del regolamento sportivo costituisce una condotta non illegittima. Piuttosto, il traffico che ne deriva apre una questione sulla sicurezza che non a caso si è riproposta a Spielberg e Spa, dove la scia è un fattore.
A Monza escono tutti puliti, sebbene sul tavolo dei commissari sia finito un episodio che interessava le Ferrari perché né Sainz, né Leclerc erano in regola col tempo massimo nel quarto giro in Q1, cioè il giro di lancio del secondo tentativo. Qui la Fia riconosce che le rosse stessero tenendo “le azioni appropriate per non creare impedimento agli altri”, per cui non ci sono gli estremi per ritenere che andassero lente senza motivo. O che giocassero sporco.
È una lettura che salva la pole di Sainz e il terzo posto di Leclerc. La Fia se la sbriga in tempi rapidi, anche prima delle interviste in parco chiuso. Rimuovendo l’ultimo ostacolo alla festa del popolo rosso.