Gran Premio d’Olanda 2023 a Zandvoort: cos’è successo e chi ha vinto, il weekend in sintesi
domenica 27 agosto 2023 · Roundup
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Lo scenario. Hulkenberg e Magnussen sono confermati all’Haas nel 2024. Aston Martin e Mercedes sono le squadre con più novità, nulla sulla Ferrari. L’Alfa Romeo corre in livrea speciale per un un progetto artistico – e commerciale – con Boogie.
Venerdì. Iniziano le sostituzioni per le nuove leve, la Ferrari ripropone Shwartzman per Sainz nella prima sessione, come nel 2022. Sul bagnato, alla soprelevata dove ha appena sbattuto Piastri, esce Ricciardo che per schivarlo va in barriera e si frattura il polso sinistro: “O prendevo lui, o il muro”. L’Alpha Tauri deve riconsiderare Lawson… che Marko aveva scartato quando c’era da sostituire de Vries.
Sabato. Hamilton è eliminato in Q2, escono per incidente Sargeant e Leclerc in Q3, mentre Verstappen fa un’altra pole da urlo e dà mezzo secondo a Norris. Poi Russell e Albon. Che svela: “Ho preso il vento a favore”.
La gara. Piove un attimo dopo il via e poco prima della fine, ma il secondo nubifragio è il più critico: alla prima curva si schianta Zhou, la Fia dà bandiera rossa e attende la schiarita per la ripartenza dietro la safety car. Che Verstappen e la Red Bull ancora una volta gestiscono benissimo:
They didn’t make it easy for us with the weather. I already had goosebumps when they were playing the national anthem before the start. Even with all the bad weather, the rain, the fans were still going at it, so an incredible atmosphere.
L’ordine d’arrivo. Verstappen, Alonso, Gasly, Perez, Sainz, Hamilton, Norris, Albon, Piastri e Ocon. Ritirati Sargeant, Leclerc e Zhou.
Chi ha vinto. L’Aston Martin che torna a vedersela con la Red Bull, con il primo giro veloce della sua storia tra l’altro. Gasly che rimette l’Alpine a podio dopo un mese traumatico. Lawson che viene proiettato in macchina praticamente senza preavviso e comunque se la cava senza vaccate clamorose.
Chi ha perso. La Ferrari, che si fa trovare impreparata al cambio gomme di Leclerc e perde 13 secondi a cercare le intermedie. Perez, perché dopo il primo scroscio di pioggia è in testa, ma quando si tratta di tornare alle slick la squadra gli fa il piattino dell’undercut per rimettere Verstappen davanti. Norris e la McLaren, perché le aspettative erano altre.
La battuta del weekend. Di Alonso, che dopo la ripartenza non ha abbastanza birra per provare l’attacco a Verstappen: “Se ci avessi provato, non mi avrebbero fatto uscire vivo dal circuito“.
Le statistiche. Verstappen fa tre pole e tre vittorie consecutive a Zandvoort; e soprattutto, vince per la nona volta di fila in campionato, come solo Vettel nel 2013. Alonso fissa il nuovo record dell’arco di tempo più lungo di arrivi a podio, 20 anni e due mesi che battono il primato di Schumacher, 19 anni e 10 mesi. Sargeant è il primo pilota di passaporto americano in top-10 in qualifica dai tempi di Michael Andretti, a Monza nel 1993.