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A ognuno il suo ruolo: quella lezione di Gianpiero Lambiase a Max Verstappen nelle qualifiche di Spa
venerdì 28 luglio 2023 · Dal paddock
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L’applicazione della penalità di retrocessione di cinque posti per la sostituzione del cambio – in via precauzionale, per non avere grane in casa, a Zandvoort, dopo le ferie – cancella la pole position di Max Verstappen al Gran Premio del Belgio, vuol dire che per le statistiche quel giro non c’è mai stato.
Per la storia e per il cronometro invece resta un giro mostruoso, “abbastanza impressionante”, riconosce Hamilton: record assoluto in tutti i settori della pista e 8 decimi secchi al secondo classificato, cioè a Leclerc che alla fine riceve la pole.
“Il Q3 è stato buono, il resto – parole di Verstappen – non è stato semplice”. Il resto è l’altro motivo per cui la qualifica di Spa fa notizia, Max si guadagna sul filo l’accesso all’ultima manche, con il decimo tempo in Q2, una situazione di rischio da cui deriva un team radio di fuoco e maleparole, in cui sbrocca alla radio all’indirizzo di Gianpiero Lambiase, l’ingegnere di pista che lo segue dal 2016, praticamente da quando corre con la Red Bull:
We should have just ******* pushed two laps in a row like I said.
“Sei dentro”, risponde Lambiase. E lui, ancora:
I don’t give a f*** mate if I’m through in P10. It’s just s*** execution.
La controreplica:
Ok, and then when the track was two seconds quicker for your final lap and you didn’t have any energy left, how would that have gone down? But you tell me what you want to do in Q3 and we will do it. Sets, fuel, run plan.
Finisce là, oppure la regia internazionale decide che può bastare. Dopodiché, con la pole in pugno, Verstappen riconosce: “Sono stato maleducato”. E Lambiase: “Mi sto lentamente abituando a te”.
Horner dopo il Gran Premio di Spagna – dove c’era stata un’altra discussione sulle strategie – diceva che Lambiase e Verstappen sono come “una vecchia coppia di sposi che discutono il canale da guardare alla televisione”. Ma oggi, Lambiase è l’unico ingegnere con le palle che risponde a tono a un campione del mondo viziato. Perché a un certo punto gli ingegneri fanno gli ingegneri, e i piloti fanno i piloti.