De Vries, cosa dice lui (e cosa dice il paddock). E quella bufala sul mondiale “rubato a Hamilton”
giovedì 20 luglio 2023 · Dal paddock
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Esce alla vigilia del Gran Premio d’Ungheria la prima dichiarazione pubblica di Nyck de Vries dopo il licenziamento dell’Alpha Tauri. Al di là dei ringraziamenti formali, contiene un chiarimento fondamentale in merito a un commento al vetriolo che gli viene attribuito:
I received some interesting articles about things I’ve said in the last week. For clarity, I haven’t spoken to any media and for the time being I’ll enjoy some me time.
La frase incriminata, che de Vries non ha mai pronunciato, è partita dalla testata austriaca Kurier, dopodiché è stata allegramente ripresa a vario titolo dalla stampa italiana che si conferma particolarmente propensa al clickbait: “Non sono sorpreso dai modi. Del resto, hanno rubato un mondiale a Lewis Hamilton nel 2021″.
A favore di de Vries, cioè a discredito della politica di Marko e della Red Bull, nel frattempo piovevano commenti su commenti nel paddock. Abbastanza allineati. Quello di Hamilton, per esempio: “È il modo di fare della Red Bull”. E quello di Bottas: “Non è la prima volta che prendono decisioni in questo modo”.
Secondo Tsunoda, de Vries doveva restare almeno fino alla pausa estiva. Soprattutto alla luce del fatto che ad oggi l’Alpha Tauri – sua ammissione – ha l’auto più lenta dello schieramento.
Ma la parola più forte di sostegno, de Vries l’ha incassata da parte di Franz Tost, il suo team boss, in un’intervista per Autohebdo, a riprova che l’Alpha Tauri su tante scelte non è indipendente come la Red Bull racconta che sia:
We drove on many circuits that de Vries did not know at the start of the year. However, there are also sprint weekends, where after just one free practice session you are thrown into qualifying. It’s then very difficult for a newcomer to obtain good results.