Pirelli, a Silverstone arrivano le nuove gomme, ecco cosa cambia e chi è favorito
giovedì 6 luglio 2023 · Tecnica
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“Il fatto è – spiegava Mario Isola di Pirelli – che le squadre sviluppano le auto a un ritmo elevatissimo. A Miami, per esempio, il tempo della pole è stato limato di due secondi rispetto all’anno scorso”.
La questione si è posta dopo Melbourne, quando le analisi hanno rivelato che velocità e sollecitazioni sui pneumatici fossero state sottostimate nelle simulazioni: “Le squadre avevano raggiunto i livelli di prestazione che ci aspettavamo per la fine dell’anno”.
Di qui la necessità di un’accelerata anche nello sviluppo delle gomme, così Pirelli a partire da Silverstone – con l’approvazione del Consiglio Mondiale della Fia – impone un nuovo prodotto da asciutto, che le squadre hanno provato nelle libere del venerdì a Barcellona: “Non chiedetemi di capire una nuova gomma in cinque giri”, diceva Vasseur.
Sono gomme che anticipano parte delle novità per il 2024 e che Pirelli ha studiato nella direzione del divieto delle termocoperte, sempre che passi la mozione che il sindacato dei piloti osteggia per ragioni di sicurezza. Motivo per cui a Barcellona all’indomani della gara c’è stato un test al buio con Ferrari e Mercedes, un altro lo faranno a Silverstone, sempre dopo la gara, anche Red Bull, Williams e Haas.
Intanto, nel bene e nel male, il Gran Premio di Gran Bretagna è ancora una volta uno snodo cruciale nella storia del pneumatico da corsa, come fu nel 2013 quando le gomme scoppiavano, letteralmente, al punto che Whiting valutava di dare bandiera rossa.
I piloti minacciarono uno sciopero che non fecero mai, la Federazione nel frattempo decise per un ritorno a mescole e strutture di un anno prima. Fu la fortuna della Red Bull, da lì in poi Vettel infilò dieci vittorie su undici: “Ci è caduta la soluzione dal cielo”, disse Newey.
Oggi Pirelli garantisce che “i parametri tecnici di comportamento delle gomme in pista non vengono modificati”. Una transizione neutra, insomma. Ma Perez azzarda: “Favoriranno un po’ di squadre. Potremmo essere noi, o qualcun altro”.