Il record di Senna, ma non solo: perché Schumacher ha pianto nelle interviste a Monza nel 2000
lunedì 26 giugno 2023 · Amarcord
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Non una vittoria come un’altra, quantomeno per le statistiche, perché Max Verstappen a Montreal pareggia il conto delle 41 vittorie di Ayrton Senna, come già Vettel a Budapest nel 2015, Hamilton a Suzuka sempre nel 2015 e Schumacher a Monza nel 2000. È un passaggio emotivo cruciale, oltre che sportivo, al quale per convenzione giornalistica si fa ricondurre la ragione delle lacrime di Schumacher in conferenza stampa nel giorno del record.
È una lettura incompleta di una verità che a distanza di anni resta sfocata. Se non altro perché Schumacher in quell’intervista non concede alcun nesso con il ricordo di Ayrton. Sulla vittoria dice: “Significa tanto”. Specificando: “Qui in Italia”. Cioè, la butta sul piano prettamente agonistico. Testualmente:
We have been in some difficulties in the last few races and now we are back on the road. It is my 41st victory and the crowd outside has just been amazing, much more so than when I won here in 1998. I don’t know why. There is certainly a sense of relief to be back near the top of the championship and on the road to victories. I have no dedication to make to anyone but the 500 people working on this project who played their part in this victory.
Messa in questi termini, è un pianto liberatorio che scarica un’estate di tensioni nervose, in cui Hakkinen l’ha rosolato recuperando 30 punti in cinque gare da Magny Cours a Spa, mentre Monza restituisce il vecchio Schumacher, che vince e controlla.
Poi arriva Indianapolis, Schumi alla vigilia della gara torna sulle lacrime di Monza. E riconosce:
On the one hand I was so happy. And to have equalled the record of Ayrton Senna was something special, but on the other hand I had other thoughts. I was thinking of Ayrton, a driver I really admired, and I had those memories of Imola in 1994 and it was all too much for me.
Alla fine, c’entra Senna, ma non del tutto. Quello che invece non c’entra affatto è che a Monza si sia materializzata la morte al primo giro, quando alla Roggia una sfortunata carambola uccide Paolo Gislimberti del servizio antincendio. Non arriva la notizia a Schumacher che sul podio festeggia su un mare di bandiere rosse, non gli arriva nemmeno in sala stampa. Dell’incidente, che lui non ha visto, gli dicono solo dopo le interviste. Chi conta, sceglie di tenerlo all’oscuro, per non rovinare la festa.