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Le regole dello show assegnano la 500 Miglia. Come Abu Dhabi nel 2021, con una differenza
martedì 30 maggio 2023 · Fuori tema
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È rabbioso Ericsson: “È stato scorretto e pericoloso finire la gara così”. E Newgarden per certi versi l’appoggia: “Al posto suo, anche io avrei chiesto di chiuderla lì”. Cioè senza l’ultima ripartenza, che viene concessa quando manca solo un giro al traguardo.
Quel giro di fatto è una corsa sprint, risolve al fotofinish l’edizione 107 della 500 Miglia di Indianapolis in favore di Josef Newgarden – un sollievo, dopo varie delusioni – che prende la scia a Marcus Ericsson e lo passa d’esperienza alla terza curva, senza che l’altro abbia modo di replica:
With one lap to go, you want to be second! And it actually worked out great that I got a run on the back straight. I knew if I could just get him and clear him into three, then maybe we could just hold on to the line.
But he was so quick on the straights that it wasn’t guaranteed. I was just doing everything I could to keep him back. Man, it was a fight. It was just a big fight.
Ericsson così manca il bis del 2022 per una manciata di millesimi, il quarto distacco più corto di sempre. Sostiene che non ci fossero le condizioni per una ripartenza in sicurezza con le gomme in temperatura. O che perlomeno la bandiera rossa bisognava darla prima, senza aspettare tre giri di bandiera gialla:
I don’t think there was enough laps to go when the yellow came, so I think it should have finished under yellow. We’ve never done a restart out of the pits, we don’t get the tyres up to temperature. They should have called it earlier. If they wanted a red, they should have called a red earlier.
È sufficiente per intravedere l’analogia con il Gran Premio di Abu Dhabi del 2021: lo sport esige spettacolo, una corsa non può finire in regime di neutralizzazione. Ma le similitudini si fermano qui, perché a Indy in effetti la direzione di gara non infrange nessuna regola. Una prassi, forse. Ma nessuna regola.
La discrezionalità di Masi ad Abu Dhabi invece era andata palesemente e sfacciatamente contro il regolamento: “Sono stati commessi errori”, scrisse la Fia, dopo.