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Perché ci hanno raccontato quella bufala clamorosa di Brad Pitt in Formula 1 a Silverstone
sabato 6 maggio 2023 · Media
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In principio fu Grand Prix di Frankenheimer: è il 1966, le esterne sono spettacolari per l’epoca, la produzione in occasione della corsa di Monte Carlo fa girare le vetture della Formula 3 con la carrozzeria camuffata, Phil Hill si porta una cinepresa a bordo, Enzo Ferrari concede tre giorni di riprese nel reparto corse.
Un esperimento lo prova anche Sylvester Stallone per Driven alla fine degli anni Novanta. Non va a segno, la sceneggiatura viene spostata in Champ Car perché non c’è verso di trovare l’accordo sui diritti con Bernie Ecclestone. Che commenta: “Lui voleva troppi soldi”.
Poi un giorno arriva Liberty Media, che per la promozione aggressiva dello sport non lascia strade inesplorate. Decide che questo film sulla Formula 1 s’ha da fare, subito e bene, entro il 2024 e con un cast stellare, Brad Pitt primo attore nella parte di un ex pilota che torna in pista contro i giovani. Soprattutto, affinché il prodotto sia realistico, bisogna riportare le telecamere nei box come nel ’66: “Ma non interferiranno”, assicura Hamilton, che è coproduttore.
Eppure, la bomba nel paddock di Miami la tira ESPN, scrive che Brad Pitt “guiderà una vera Formula 1 accanto al resto della griglia a Silverstone”. Non solo: i produttori Jerry Bruckheimer e Joseph Kosinski per girare le scene “iscriveranno l’undicesimo team per il resto della stagione”.
Non è vero e non può esserlo, prima di tutto perché guidare ai Gran Premi presuppone una superlicenza e la Fia non la dà facile. A un attore, poi. Colton Herta cercava il via libera per entrare in Formula 1 e non l’ha avuta vinta. Al tweet di ESPN replica: “Brad Pitt prende la superlicenza prima di me”.
Oltretutto, infilare una squadra nuova nello schieramento richiede un investimento mica da niente già solo per timbrare il cartellino, duecento milioni di dollari nei termini dell’ultimo Patto della Concordia, oltre che il benestare di chi già partecipa, cioè delle altre squadre.
Piuttosto, si lavora per mettere Brad Pitt su una Formula 2 oppure su una Formula 3, comunque mai in una sessione ufficiale e mai con altre auto in pista. Come già David Guetta nel videoclip di Dangerous.
Ora, siccome su ESPN non scrive uno sprovveduto qualsiasi che ignora le regole di vita della Formula 1, l’unica deduzione logica porta verso l’intenzionalità della bufala, nella contingenza favorevole della prima tappa dell’anno negli States, per tirare la reclame a Hollywood contando sull’effetto virale. E qui i pecoroni della rete che rilanciano a cervello spento fanno soprattutto il gioco di ESPN, che per la citazione guadagna tanto traffico e si pompa il page rank.