Che c’entra la De Lorean di Ritorno al Futuro con la Lotus di Colin Chapman (e forse con la sua scomparsa)
sabato 21 gennaio 2023 · Fuori tema
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Il 21 gennaio 1981 a Dunmurry, Irlanda del Nord, termina la produzione del primo esemplare della De Lorean DMC-12: granturismo all’avanguardia, progettata da Giorgetto Giugiaro, d’acciaio inossidabile, con gli sportelli che si aprono ad ala di gabbiano. Non fa la storia della mobilità, piuttosto quella del cinema: è la macchina che viaggia nel tempo nella saga di Ritorno al Futuro.
C’è un filo che la lega anche a un altro mondo, alla storia della Lotus e di Colin Chapman. È un filo che parte almeno sette anni prima, quando il governo inglese stanzia 54 milioni di sterline a favore di John De Lorean proprio per la factory di Dunmurry, nel piano di rilancio delle aree depresse a sud di Belfast.
Con quei soldi, De Lorean costruisce solo 8500 auto, mentre l’equivalente di 23 milioni di sterline – cioè il 40 per cento dei fondi pubblici – finisce su un conto panamense intestato a General Product Development Services, un conto che sembra destinato a sovvenzionare la Lotus, alla quale De Lorean ufficialmente ha assegnato la consulenza per lo sviluppo delle sospensioni.
De Lorean viene portato in tribunale, alla fine è prosciolto, ma deve smontare oltre 40 cause legali. C’è anche un film del 2018 che ripercorre tutta la vicenda giudiziaria, Driven – Il caso De Lorean, di Nick Hamm con Jason Sudeikis, Lee Pace, Judy Greer e Corey Stoll.
Nel frattempo, il 16 dicembre dell’82, cioè ben prima che De Lorean venga fuori dai guai con la legge, Chapman muore, in una notte di freddo e gelo, per una crisi cardiaca. E scampa al processo. In manette va Fred Bushell, uno dei collaboratori storici, che secondo grandprix.com “sapeva esattamente dove erano finiti i soldi, ma si rifiutò di parlare”.
Questa è storia, il resto ipotesi. O complottismo: l’Fbi manda a cercare Chapman in Brasile, il sospetto è che non sia mai morto e se la stia spassando coi soldi del governo inglese, sotto falso nome e dopo un intervento di plastica facciale.
E là muore, ma almeno vent’anni dopo la data ufficiale sulla lapide a East Carleton. Dove in latino c’è scritto che la virtù cresce sotto le oppressioni.