Sudafrica, quei 5 milioni di dollari che mancano per riportare la Formula 1 a Kyalami
lunedì 3 ottobre 2022 · Politica
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A giugno Stefano Domenicali era in Sudafrica a contrattare per il ritorno a Kyalami, un progetto che da sempre ha l’endorsement di Lewis Hamilton, se non altro per portare la Formula 1 nel continente che le manca dal 1993.
Invece non c’è il Sudafrica nel calendario che Liberty ha elaborato per il 2023, e in effetti l’ipotesi era già tramontata a fine agosto quando il comitato promotore aveva svelato che il tavolo della trattativa fosse saltato per ragioni finanziarie.
I dettagli non sono ufficiali, ma sulla stampa locale è trapelata l’indiscrezione secondo cui Kyalami entro la fine di agosto avrebbe dovuto trovare qualcosa come 40 milioni di dollari, per pagare la tassa d’inserimento in calendario e, soprattutto, mettere in programma la ristrutturazione della pista che non ha l’omologazione della Fia per ospitare i Gran Premi.
La quota principale del budget, 35 milioni, l’avrebbe pagata Patrice Motsepe, già presidente della confederazione africana di football, nonché fondatore e amministratore di African Rainbow Minerals, un colosso minerario che si occupa di estrazioni in Sudafrica e Malesia. Il resto l’avrebbe messo uno sponsor. Che nessuno ha trovato.
Di qui lo stallo, che ha fatto sì che si aprisse uno spiraglio per confermare in calendario la gara di Spa. Comunque per un anno soltanto, dal momento che Liberty resta convinta che l’operazione in Sudafrica si chiuda entro una stagione.
Per il resto, Domenicali insiste che in giro per il mondo c’è potenziale per arrivare a 30 corse. Fra le quali – malgrado gli anni d’oro della Mercedes e il ritorno dell’Audi dal 2026 – non c’è la Germania. Sempre Domenicali:
I don’t see any representative in Germany who sits down with us and makes a constructive suggestion. A grand prix with such a large fan base could be turned into a business model.