Monza, l’inciampo nell’anno del centenario: il caso della fanzone (e la cancellazione dei biglietti)

mercoledì 7 settembre 2022 · Fuori tema
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Fa un appunto Angelo Sticchi Damiani dell’Aci: “L’autodromo ha cento anni e qualche acciacco”, su cui intervenire prima del 2025, alla scadenza dell’ultima estensione di un contratto perennemente in discussione con la Formula 1.

Sempre l’Aci: “Non abbiamo bisogno di soldi, ma di regole certe per operare”. Un avvertimento, all’epilogo di un pasticcio burocratico e organizzativo senza precedenti.

È l’8 agosto quando la Sias, la società che gestisce l’autodromo, spedisce a Soprintendenza e Parco Valle Lambro la richiesta di autorizzazione alle installazioni temporanee al prato del Roccolo, tra l’anello di alta velocità e il rettilineo posteriore, prima della Parabolica. Là l’organizzazione vuole spostare la fanzone per esplorare un concept inedito per una corsa in Italia: 40 mila metri quadrati, dj set, esibizioni, sport, due campi di padel provvisori, skiddy kart e attrazioni varie, inclusa una ruota panoramica da 32 metri.

La Sias si spende attraverso tutti i canali: carta stampata, siti, social network. Con una rassicurazione: che tutto è pianificato nel rispetto dell’ambiente, a tutela delle aree del Parco di Monza che l’autodromo gestisce in concessione.

Invece presto viene fuori che mancano diversi documenti. A cantiere già aperto. La polizia locale allertata dal Comitato per il parco fa un sopralluogo e non trova riscontri negli uffici del comune. Di qui la segnalazione alla Procura che mette i sigilli per violazione di norme urbanistiche su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.

Sono giorni caldissimi, in tutti i sensi: a cavallo di Ferragosto il sindaco firma l’ordinanza di sospensione dei lavori e chiede alla Sias mappe e fascicoli mancanti. Che vengono prodotti, sebbene la ripartenza non sia automatica: “Occorre attenersi alle disposizioni della Procura”, dicono dal Comune.

La revoca alla sospensione arriva solo in serata lunedì 5 settembre: sì alla fanzone al Roccolo, no alla ruota che il Comune non ha mai ritenuto ammissibile e che invece l’autodromo dava per certa non s’è capito come né perché.

Scatta la corsa contro il tempo a tre giorni dalle prove libere, mentre l’autodromo viaggia verso il tutto esaurito dopo due anni di pandemia. Un risultato promozionale brillante, ma pure sotto quest’aspetto non fila tutto liscio: a diversi tifosi a una settimana dalla gara viene notificata la cancellazione del biglietto d’ingresso, disposizione che la rete riconduce al disordine amministrativo. Nello specifico, a un presunto veto a innalzare nuovi spalti.

Qui l’ufficio stampa del circuito si muove rapidamente sui social, chiarisce: “Nessun problema sulle tribune. Un grosso rivenditore inglese non è stato in grado di acquistare e consegnare i biglietti già prenotati dai suoi clienti e li sta cancellando”. E Monza, almeno su questo, non c’entra.

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