Ufficiale, Piastri è della McLaren. Che a luglio aveva già deciso di scaricare Ricciardo
venerdì 2 settembre 2022 · Mercato
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Si chiude il giallo dell’estate, la disputa legale sul cartellino di Oscar Piastri. Che ancora deve debuttare e già spacca il paddock. Marko giustamente annota:
That was a lot of excitement about a driver who hasn’t even taken part in an F1 session. He has put himself under a lot of pressure. His performance next season will be judged much more critical.
Il Contract Recognition Board della Fia si doveva pronunciare dopo l’esposto dell’Alpine, la commissione ha sentito le parti il 29 agosto, pubblica il verdetto mentre a Zandvoort si corre la seconda sessione di prove libere: l’unica firma valida è quella con la McLaren, che immediatamente mette mano al comunicato stampa e annuncia Norris e Piastri per due anni dal 2023. Il commento di Andreas Seidl a Sky:
For us that was never a case, therefore it’s best you ask the other party why they thought they had a case. It’s important now we can look to the future.
Al di là della sentenza, la nota della Fia aggiunge soprattutto un punto chiave alla ricostruzione della cronologia di questa controversia rovente, la rivelazione che la firma tra Piastri e la McLaren risalga al 4 luglio, cioè all’indomani del Gran Premio a Silverstone.
Questo prova due elementi. Il primo: che il management di Piastri ha bussato alla McLaren perché si aspettava – come tutto il paddock – il rinnovo di Alonso con l’Alpine, circostanza che invece è evaporata il mese dopo.
Il secondo, e forse il più importante: che la McLaren alla data del 4 luglio avesse già scaricato Ricciardo, malgrado le dichiarazioni di facciata in cui lasciava intravedere lo spiraglio della riconferma e la prospettiva che certe divergenze si potessero superare. Al punto che su Fox Sports Australia, in un’intervista acquisita appena prima di Silverstone, in merito alla possibilità che il contratto di Ricciardo venisse troncato prima della scadenza, Zak Brown categoricamente negava.
