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Spielberg, le qualifiche: perché Perez viene retrocesso… e perché non viene retrocesso subito
venerdì 8 luglio 2022 · Regolamenti
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Succede frequentemente, che in qualifica a Verstappen fili tutto liscio mentre Perez lotta con qualche fantasma. Per esempio il sottosterzo, che a Spielberg nell’ultimo tentativo in Q2 lo manda oltre il cordolo della curva 8: è un’infrazione palese, ma la Fia non interviene. O meglio: prende nota e rinvia il giudizio.
Scriverà poi: “Ci sono state tante situazioni da esaminare”. In numeri: 17 violazioni dei limiti della pista in tutta la sessione di qualifica, in punti diversi del circuito. Negli altri casi, prevalentamente nelle ultime due curve, la cancellazione del tempo è rapidissima, praticamente automatica grazie ai sensori che puniscono in tempo reale chi sgarra.
Perez invece con quel giro sporco si guadagna l’accesso in Q3 e nel frattempo mette fuori Gasly. Che giustamente nelle interviste con Sky rimarca: “Non capisco, alcuni giri vengono cancellati subito, altri no”.
A bocce ferme, la Fia torna sull’episodio e decide per l’annullamento del tempo di Perez. Con questa motivazione:
The stewards considered that this was not a case of ‘gaining a lasting advantage’, but rather is ‘leaving the track without a justifiable reason’, which is another part of the same rule and which is the section that is being applied to qualifying sessions.
E siccome Perez senza quel giro non sarebbe entrato in Q3, la logica impone che venga azzerato tutto, di lì in poi, “per correttezza nei confronti degli altri”, dice la nota. Risultato: Perez perde la quarta piazzola sulla griglia di partenza della gara sprint e viene collocato in P13, dove si trovava prima dell’infrazione. E la Red Bull a quel punto non ha cavilli a cui appellarsi.