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Quel casco speciale di Vettel che accusa il Canada sull’estrazione delle sabbie bituminose

domenica 19 giugno 2022 · Fuori tema
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C’è un messaggio a Montreal – anzi, c’era, perché per la gara è stato rimosso – sul casco speciale di Vettel che accusa il Canada per l’estrazione delle sabbie bituminose. La scritta: Stop mining tar sands. Canada’s climate crime. Tradotto: basta estrarre sabbie bituminose, il crimine climatico del Canada.

Come stanno le cose, tecnicamente: le sabbie bituminose sono rocce sedimentarie porose che contengono, fra le varie sostanze, soprattutto sabbia e bitume – da cui il nome – e vengono convertite e raffinate per ricavare combustibili.

L’estrazione ha un impatto pesantissimo sull’ecosistema, in termini di devastazione di foreste e inquinamento dell’aria. Tant’è che Friends of the Earth riferisce di un tasso altissimo di tumori e patologie di varia natura nelle aree interessate dal processo.

Due terzi delle riserve mondiali di petrolio da bitume sono concentrati in due posti: nel bacino dell’Orinoco in Venezuela e nella provincia dell’Alberta in Canada. Di qui la mossa di Vettel a Montreal. E la replica via Twitter – prevedibilissima – del ministro dell’energia dell’Alberta:

I have seen a lot of hypocrisy over the years, but this one takes the cake. A race car driver sponsored by Aston Martin, with financing from Saudi Aramco, complaining about the oilsands. (…) Rather than demonizing the oilsands, which is on a path to net-zero, people could look to lowering their own personal carbon footprint. Perhaps a pedal-car for Formula 1?

Frederic Bastiat diceva che “la cosa peggiore che può capitare a una giusta causa non è un attacco, ma una difesa inetta”. O una difesa inattendibile: non tanto perché pure la Formula 1 inquina – e tanto, per produzione e trasferte, più che gare – quanto per la sponsorizzazione dell’Aston Martin da parte di Aramco. Che per le attività sugli idrocarburi è il secondo produttore al mondo di gas serra, fonte Cdp, l’ente internazionale senza scopo di lucro che si occupa di divulgazione globale sul tema dell’impatto ambientale per nazioni e società.

Ora, è vero che gli sponsor della squadra non li sceglie Vettel, ma lui oggettivamente offre un appiglio facile e automatico a un’obiezione non infondata. Al di là del fatto che sulle questioni sociali e ambientaliste resta attivo e convinto, al punto che a maggio era al Question Time della Bbc per trattare di sostenibilità coi politici.

E ammetteva: “Correre in Formula 1 mi rende ipocrita”. Già: magari una rumorosa svolta verde, per uno che ridicolizzava la Formula E, presto può venire buona per giustificare il ritiro, come alibi alternativo al declino agonistico.

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