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Se il mondo riscopre la Formula 1 delle grandi sfide… e l’Italia riscopre (solo) la Ferrari
giovedì 14 aprile 2022 · Media
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Restano inarrivabili i 520 mila dell’ultima edizione di Adelaide nel 1995, ma nel 2022 anche Melbourne fa il suo pieno di presenze e registra 419 mila ingressi nell’arco del weekend, 55 mila solo giovedì quando in pista giravano le categorie minori.
Secondo Frontofficesports un merito ce l’ha Drive to Survive su Netflix. Come in America, del resto. Ma nel caso specifico del Gran Premio d’Australia c’entra soprattutto la voglia di ripartire dopo due anni di pandemia senza la gara, c’entra la nuova Formula 1 che fa più spettacolo e c’entra l’inedita sfida al vertice fra Verstappen e Leclerc.
E non è un caso che pure Imola viaggi verso il tutto esaurito. Dall’autodromo del Santerno dicono:
Dopo la vittoria della Ferrari in Bahrain, poi dopo la pole position di sabato in Australia e ancora dopo la vittoria di Leclerc, l’impennata di prenotazioni per garantirsi un posto alla gara di Imola c’è sicuramente stata.
Al punto che l’organizzazione ha disposto otto tribune in più, alcune in punti della pista che prima non le avevano mai avute. Domenicali già dopo Sakhir ci scommetteva: “Vedremo la Tosa e la Rivazza piene, come ai bei tempi”. Ma la verità è che almeno in Italia l’aspetto delle nuove regole è marginale. Piuttosto, storicamente il popolo si muove al ritmo delle prestazioni della Ferrari.
Che hanno sempre spiegato i sold out fissi di Imola e Monza in epoche di piattezza agonistica sotto Schumacher. E nuovamente spiegano oggi il boom degli ascolti in televisione: Melbourne ha fatto 890 mila spettatori con share del 17% su SkySport alle 7 in diretta nonostante l’orario non proprio felicissimo, un milione e mezzo alle 15 su Tv8 in differita, quando il finale era già bello che spoilerato su ogni canale.
Perché la rinascita della Ferrari è un tema che giocoforza produce un effetto collaterale mica da niente, il ritrovato interesse della stampa generalista verso un mondo che era sparito dal radar. Leclerc domenica ha tolto l’home page del Corriere della Sera alla guerra in Ucraina, la Rai nei tg ha riesumato Marco Franzelli e quella insopportabile abitudine a certi paragoni avventati e inopportuni: “Oggi Leclerc ha ricordato il miglior Ayrton Senna”. Incommentabile.