Gran Premio di Arabia Saudita 2021 a Gedda: cos’è successo, chi ha vinto e chi ha perso

lunedì 6 dicembre 2021 · Roundup
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Sostanzialmente, ventuno gare che sono valse a niente. Zero a zero e palla al centro dopo una guerra di nervi lunga oltre seimila chilometri, parità perfetta fra Mercedes e Red Bull in termini tecnici, parità perfetta fra Hamilton e Verstappen in termini di punti, rabbia ed esasperazione.

L’ordine d’arrivo. Hamilton su Verstappen e Bottas, a punti Ocon, Ricciardo, Gasly, Leclerc, Sainz, Giovinazzi e Norris. Fuori Schumacher, Russell, Mazepin, Perez e Vettel.

Il momento chiave. Il giro 37: Verstappen rallenta brutalmente sul dritto prima della curva 27, apparentemente per restituire la posizione per una scorrettezza precedente in difesa. Ma resta in traiettoria, Hamilton non capisce la mossa – oppure la capisce benissimo, nessuno vuole dare drs all’altro – e lo tampona. Lo passa più avanti e allunga, anche prima che la Fia notifichi a Verstappen la penalità di 5 secondi. Ai quali dopo la corsa se ne aggiungono altri 10 che comunque gli lasciano il secondo posto.

Chi ha vinto. Vettel che giovedì organizza una gara di kart per donne, in un paese che sulla condizione femminile è indietro anni luce. Hamilton che si esprime con fermezza contro le leggi anti lgbt e ripropone il casco arcobaleno del Qatar.

Chi ha perso. La Fia e la direzione gara: bandiera rossa per riparare una barriera TecPro che non viene riparata, virtual safety car che durano in eterno, polso debole sulle porcate in pista, i due tagli di curva di Verstappen per esempio. Quanto manca Whiting, coerente e carismatico. Masi, chi?

Gli incidenti. Innumerevoli, in linea coi pronostici, del resto: Schumacher va a muro da solo, Mazepin entra nel retrotreno di Russell, Leclerc aggancia Perez. La nota di Russell: “Tanto da fare per l’anno prossimo”.

Le statistiche. L’Arabia Saudita è il trentaquattresimo paese a ospitare una gara iridata. La media della pole sfiora i 254 all’ora: tra le piste in configurazione attuale, è seconda solo a Monza.

Amarcord. Il 5 dicembre del 2008, la crisi economica falcia l’Honda che lascia la Formula 1 dopo tre stagioni da costruttore. Tokyo lascia tutto a Ross Brawn che l’anno dopo vince il mondiale. La storia della Formula 1 giorno per giorno è Appunti di corsa, in print-on-demand oppure ebook su ilmiolibro.it.

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