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Istanbul, finire senza mai cambiare le gomme: quel piano folle che ha fregato Hamilton e Leclerc
lunedì 11 ottobre 2021 · Gran Premi
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In parco chiuso, Hamilton ha ancora il casco in testa quando va a guardare le gomme del primo stint. Che sono messe maluccio e non davano garanzia sulla riuscita di un piano smaliziato e spericolato: fare tutta la distanza con lo stesso treno, senza soste ai box, come agli albori delle corse d’auto, prima che il cambio dei pneumatici non diventasse routine.
Formalmente è plausibile perché in caso di pioggia viene meno il vincolo del regolamento sul cambio di mescola. Tecnicamente è un’altra storia, che magari poteva funzionare con l’asfalto dell’anno scorso prima dell’intervento di abrasione. Pirelli infatti svela:
Going for the whole race on the same intermediates was not what we would advise, and in fact we alerted some teams to the potential risk of doing that.
Quando Verstappen e Bottas mettono intermedie nuove, Hamilton è virtualmente a podio, nonostante sia partito in P11 per nuovi elementi del motore. Il muretto propone il cambio anche a lui, la tigre invece sceglie di restare fuori. Un rischio e una cantonata, i tempi crollano, Hamilton è esposto anche al recupero di Gasly. Via radio suggerisce: “Continuiamo così, oppure andiamo sulle slick”. Addirittura.
A quel punto la Mercedes si impone e sceglie la cautela: pit stop e ancora intermedie, verso un piazzamento certo contro il pericolo della catastrofe. Wolff venerdì diceva: “Nessuno può permettersi di fare zero”.
Ma la corsa Hamilton ormai l’ha persa: con la pista che va verso l’asciutto, le intermedie nuove di pacca soffrono un transitorio di graining prima di entrare nella finestra di esercizio. In retrospettiva, Wolff riconosce che il muretto ha steccato, che Hamilton andava chiamato ai box insieme con gli altri:
In hindsight now, I would have pitted ten laps earlier and fought it out on track, probably finished third or fourth. It was much more to gain from the other more dynamic variant.
Lo stesso azzardo di Hamilton lo fa la Ferrari con Leclerc. Pure lui alla fine deve allinearsi e sacrifica il podio. Binotto confessa: “Non usciamo soddisfatti, ma ripeterei la scelta”. L’unico che mette la palla in rete è Ocon sull’Alpine, che non ha niente da perdere e non forza mai nei duelli. Ma negli ultimi dieci giri perde 40 secondi da Sainz, al traguardo le sue gomme sono praticamente alla tela, a riprova del rischio assurdo che Hamilton e Leclerc si stavano prendendo.