Gran Premio di Francia 2021 a Le Castellet: cos’è successo, chi ha vinto e chi ha perso

domenica 20 giugno 2021 · Roundup
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Più di tutte, era la Red Bull che doveva pagare il fuoco incrociato delle nuove direttive sul controllo delle ali e sulla gestione delle gomme. Invece Verstappen a Le Castellet – sulla pista rinnovata, ma nemmeno tanto – fa pole e vittoria, soprattutto monetizza la strategia vincente della sosta extra. Con cui Hamilton l’aveva battuto due volte, a Budapest nel 2019, a Barcellona il mese scorso.

L’ordine d’arrivo. Verstappen su Hamilton e Perez, a punti Bottas, Norris, Ricciardo, Gasly, Alonso, Vettel e Stroll. Nessun ritiro.

Chi ha vinto. Verstappen per averci creduto. Cancellando la stecca che prende al via quando arriva largo alla prima curva.

Chi ha perso. La Mercedes, che va in pappa sulle strategie. Hamilton alla fine riconosce che il risultato più giusto è questo:

There are things that we could have done better, but overall they’ve been quicker than us all weekend, so it’s a true reflection of the pace they have.

Perché la Ferrari non aveva ritmo? Perché il degrado delle gomme è stato determinante, più che su altre auto. Dall’intervista a Sainz:

It’s a limitation that has appeared in some of the races where we really struggled with the front tyres with graining, with degradation, two times as much as our competitors.

Perché Perez era sotto inchiesta per il sorpasso a Bottas? Perché ha oltrepassato il limite della pista, ma la Fia ha riconosciuto che l’infrazione è avvenuta a manovra conclusa. E comunque l’escursione l’ha danneggiato anziché avvantaggiarlo.

Perché sulla Ferrari è stato eliminato lo sponsor Mission Winnow? Perché è comunque collegato a Philip Morris. E al di là di quanto danno a credere la squadra e lo sponsor sulle finalità della campagna promozionale, girare con quei marchi non è saggio nei paesi dove la leggi antitabacco è più severa.

Perché il trofeo è un gorilla? Perché rappresenta una riproduzione in scala di Wild Kong, un’opera di Richard Orlinski, l’artista francese contemporaneo che ha venduto di più dal 2015: le sue sculture sono spesso degli animali che esprimono libertà, forza e passione. In giro per l’autodromo ce ne sono diverse.

Le statistiche. Arrivano tutti al traguardo. E nella Formula 1 recente non è nemmeno così raro come una volta: nell’era turbo ibrida è già capitato nel 2016 a Shanghai e Suzuka, nel 2019 a Spielberg.

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