Pandemia, pretese… e soldi: perché il Gran Premio del Canada 2021 è stato cancellato
giovedì 29 aprile 2021 · Politica
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La brutta notizia è che il Gran Premio del Canada è fuori anche nel 2021. Quella buona è che viene sostituito dal Gran Premio di Turchia, che per le caratteristiche tecniche del circuito ha il favore delle squadre e dei tifosi.
È un’altra ripercussione della pandemia da coronavirus, Montreal è condannata per il secondo anno consecutivo: il Canada come tante zone attraversa la terza ondata di contagi, il governo impone due settimane di quarantena cautelativa per chiunque entri dall’estero, una misura sulla quale la Formula 1 chiedeva una deroga perché sette giorni prima ha l’impegno con Baku.
Domenicali aveva scritto per chiedere l’esenzione, il piano era di organizzare la biosfera intorno al circuito e al personale, come l’anno scorso ad Abu Dhabi. Ma là si poteva confinare tutta l’isola di Yas, incluse le strutture ricettive. A Montreal la soluzione non è percorribile perché sull’isola di Notre Dame o nelle immediate vicinanze gli alberghi non bastano.
Uno scoglio importante. E ammesso che la Formula 1 avesse trovato come aggirarlo restava la questione finanziaria, perché il Quebec voleva giustamente la corsa a porte chiuse e l’organizzazione senza pubblico non riusciva a far rientrare l’investimento. Per ripagare la ristrutturazione del paddock e riconoscere alla Formula 1 qualcosa come 6 milioni di dollari.
Tra l’altro, chi aveva un biglietto per l’edizione del 2020 sta ancora aspettando il rimborso. Su questo punto, scrive il sito ufficiale della Formula 1:
We will work with the promoter to ensure those with tickets from 2020 & 2021 races get the options of a refund or to transfer their tickets to next year’s race and look forward to racing in Canada in 2022.
Istanbul per il recupero già si scaldava: vince prima di tutto perché geograficamente si colloca in posizione favorevole per un trasferimento agevole da Baku dove si corre il 6 giugno, ma anche perché sul piano finanziario si piega alle condizioni di Liberty.
L’alternativa era tornare al Nurburgring, che comunque resta in ballo perché la fattibilità della coda del campionato in America è tutta da verificare.