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Tutto in regola, perché tutto ha una regola. Anche quante ruote deve avere un’auto di Formula 1

domenica 21 febbraio 2021 · Regolamenti
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Si chiama burocrazia, nasce a tutela dell’individuo, ma finisce per diventare una complicazione. Per lo stato e anche per lo sport che si regge sulle carte bollate, tipo la Formula 1. Dove tutto è regolato per legge, davvero tutto, anche le cose più impensabili.

Tipo, quante ruote deve avere una macchina. Quattro, chiaramente. Ma non è scontato, o perlomeno non l’è stato in passato.

Lo prova la Tyrrell P34 a sei ruote che debutta a Jarama nel 1976, l’auto con le “ruotine” da 10 pollici al posto delle ruote tradizionali da 13 per ridurre la resistenza frontale all’avanzamento. Quella filosofia la esplorano anche March, Williams e Ferrari, senza mai portarla ufficialmente ai Gran Premi.

È anche più ardito David Cox che nel 1980 abbozza la Lion Grand Prix a dodici ruote, sei per lato, senza pedali, con turbine a gas. Non trova mai chi la finanzia, anche perché la Fisa nel 1983 introduce rigorosamente l’obbligo di quattro ruote.

Che oggi sono lisce come il culetto di un bambino, ma una volta – nemmeno tanto tempo fa – erano scanalate. E qui c’è un altro punto che è ovvio solo in apparenza: la larghezza di queste scanalature.

Il regolamento fino al 2002 non lo specifica. Michelin allora pensa ai pneumatici con scanalature asimmetriche: “Un nuovo tipo di gomma – dice Mosley – che è illegale nella nostra interpretazione”. La Fia infatti dice no, soffoca sul nascere un espediente che rischia di minare il campionato. O danneggiare la Ferrari.

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