McLaren e Mercedes, di nuovo insieme sei anni dopo. Questi i momenti top (e flop) del primo atto
giovedì 11 febbraio 2021 · Amarcord
tempo di lettura: 3 minuti
Di nuovo insieme dopo sei anni, si ricompone il binomio di McLaren e Mercedes che tra il 1995 e il 2014 ha raccolto 78 vittorie e tre mondiali, un sodalizio che ha fatto storia. E potrebbe rifarla.
14 febbraio 1997. Le madrine della nuova auto – la prima con l’argento di Stoccarda – sono le Spice Girls, è una festa curiosa e patinata tra ammiccamenti e strusciamenti: Hakkinen si lascia sbottonare la tuta da Victoria Adams che vuole vedere quant’è macho.
26 ottobre 1997. Le McLaren all’ultimo giro a Jerez passano Villeneuve che col terzo posto è comunque iridato dopo la porcata di Schumacher: la Williams restituisce quello che secondo le intercettazioni prodotte dalla Ferrari è il favore per una torbida alleanza trasversale che doveva frenare Schumacher.
8 marzo 1998. Hakkinen fraintende la radio a Melbourne e si precipita ai box, ma non ne ha bisogno. In testa transita Coulthard, poi la McLaren ripristina le posizioni con l’ordine di scuderia. La Mercedes sui quotidiani fa scrivere: “Lo stile vince sempre”. Coulthard comunque la prende malissimo.
1° novembre 1998. McLaren e Mercedes vincono il primo titolo insieme, a Suzuka con Hakkinen. Che fa il bis l’anno dopo.
29 agosto 1999. È troppo forte e troppo leale la McLaren anche a Spa, in doppietta non impedisce la vittoria di Coulthard, a rischio di rimetterci il titolo. Hakkinen infatti è nero, anche per come quell’altro l’ha ostacolato alla partenza.
12 marzo 2000. La McLaren domina la qualifica a Melbourne, ma è bloccata dallo stallo delle valvole pneumatiche del motore. Non completano la gara né Hakkinen né Coulthard. Così vince Schumacher.
26 maggio 2002. Via telemetria la squadra risolve un’anomalia di lubrificazione e salva la vittoria di Coulthard a Monte Carlo, è una delle prime dimostrazioni del contributo che il muretto può giocare coi nuovi regolamenti.
17 giugno 2003. Wurz sfascia la MP4/18 ai test di Jerez, un altro incidente grave l’ha avuto Raikkonen due settimane prima, a Barcellona. L’auto ha un rendimento velocistico da libidine, ma non convince per affidabilità, i meccanici la trovano complicata anche da sistemare. Al punto che non correrà mai.
4 settembre 2005. All’ultima apparizione dei V10 nel tempio della velocità di Monza, prima che il nuovo regolamento tecnico tagli due cilindri, Raikkonen fa 370.1 chilometri all’ora allo speed trap in fondo al rettifilo, fissa la velocità di punta con gli aspirati.
18 marzo 2007. La McLaren in Australia presenta un’interrogazione per contestare il sottoscocca della Ferrari, a Maranello si domandano come facciano a immaginare tanti dettagli: poi nel giro di quattro mesi scoppia la spy story, Woking è in possesso dei disegni della Ferrari, un illecito che a settembre viene punito con 100 milioni di dollari di multa e la cancellazione di tutti i punti. Una batosta, o un buffetto a seconda dei punti di vista.
2 aprile 2009. La McLaren prende tre gare di squalifica con la condizionale “per prove fuorvianti” ai commissari di Melbourne nell’analisi del sorpasso che Hamilton subisce da Trulli sotto bandiere gialle. Cade la testa di Dave Ryan, dopo 35 anni.
26 luglio 2009. La vittoria di Hamilton a Budapest è la prima di un’auto con kers in Formula 1. Fino a quel momento hanno vinto Brawn e Red Bull che non lo montano, eppure si giocano i campionati.
14 marzo 2010. Sulla McLaren a Sakhir spicca la diavoleria dell’anno, un sistema di canalizzazioni interne che neutralizza la resistenza dell’ala posteriore quando il pilota chiude una bocchetta impiegando gomito o ginocchio: è il sistema f-duct. E lo vogliono tutti, prima che la Fia lo vieti.