Quando la Ferrari faceva poker al Nurburgring e l’Alfa scriveva i complimenti al Commendatore
lunedì 3 agosto 2020 · Amarcord
tempo di lettura: 2 minuti
È il 3 agosto del 1952, la Ferrari cala il poker d’assi che espugna il Nurburgring: mette Alberto Ascari, Nino Farina, Rudi Fischer e Piero Taruffi nei primi quattro posti. Sfuma la cinquina perché è sesta l’altra rossa di Roger Laurent, alle spalle della Gordini di Jean Behra.
Ascari con quella vittoria fa suo il campionato: è il primo ferrarista iridato, un asso nell’epoca in cui la Formula 1 si fa decisamente più seria.
Da adolescente è partito dalle moto, s’è convertito alle macchine a 22 anni, nel conflitto mondiale ha istituito con Luigi Villoresi la rete di trasporti per rifornire di benzina l’esercito italiano. E proprio Villoresi nel dopoguerra l’ha incoraggiato a riprendere le corse, gli ha procurato un contratto con la Maserati. Praticamente indirizzandolo verso la Formula 1 e verso l’ammirazione smisurata del Commendatore che da Ascari si lascia perfino convincere a giocarsi una cartuccia alla 500 Miglia di Indianapolis.
L’Alfa Romeo per i risultati del Gran Premio di Germania scrive a Enzo Ferrari per complimentarsi, lui risponde con commozione, per via dei trascorsi col marchio del Biscione:
Amici, il vostro telegramma mi ha portato una grande primavera, ho vissuto vent’anni con voi, quanti fatti, eventi, uomini sono passati. Ognuno e tutti li ho ricordati oggi.
Nutro ancora per la nostra Alfa l’adolescente tenerezza del primo amore, l’immacolato affetto per la mamma.