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I giri strani del destino: Perez si prende il coronavirus, torna Hulkenberg (dopo solo tre gare)
venerdì 31 luglio 2020 · Mercato
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Arriva con Silverstone il primo contagio da coronavirus dopo la ripartenza del campionato, perlomeno il primo di rilievo dopo due casi segnalati nel weekend di Budapest: è Sergio Perez, per lui automaticamente scatta l’esclusione dal paddock, e quindi dal Gran Premio, come vuole il protocollo.
È giovedì pomeriggio quando Perez deve partecipare alla conferenza stampa con Stroll, ma non si presenta. Racing Point fa sapere che qualcosa è andato storto nei test obbligatori per l’accesso e bisogna ripeterli: “Risultati inconcludenti”, la comunicazione ufficiale.
Tempo poche ore e la Fia conferma che Perez è positivo, pur non presentando sintomi. E tutto lascia supporre che il contagio sia avvenuto dopo la corsa di Budapest, quando Perez è tornato in Messico per stare con la madre:
After Hungary I took a private plane to Mexico to see my mum for two days because she had a big accident. So as soon as she left hospital I was able to see her.
Then I came back to Europe, same way, with all the protocols in place. And I just got it, I don’t know from where.
I’m really sad that this happened, but it just shows how vulnerable we all to this virus.
È triste, Perez, nel video che affida ai social. Anche perché sul piano prettamente sportivo questo è un momento cruciale della carriera, il contratto è in scadenza, c’è Vettel in agguato per entrare l’anno prossimo in Aston Martin.
Nel frattempo Racing Point, che per le sostituzioni può attingere alla panchina della Mercedes – dove siedono Gutierrez e Vandoorne – saggiamente va su Hulkenberg. Che a settembre è rimasto a piedi dopo l’arrivo di Ocon in Renault e che in squadra c’è già stato ai tempi di Force India. Dice Szafnauer:
Nico has been with us a long time, so he knows the engineers, he’s been in our simulator before, he knows how we operate, and that’s going to be key to getting up to speed.
Finisce che dalla sera alla mattina, dopo uno stop che è durato solo tre gare per via del lockdown, Hulkenberg da pensionato di lusso si trova un’altra volta in ballo. Sull’auto che Stroll mette in testa alla classifica delle prove libere e che può dargli quanto gli è sempre sfuggito, in dieci anni e quasi 180 partecipazioni. Il podio e magari di più. I giri strani del destino.