Anche la Francia è fuori, le squadre chiudono fino a giugno e la Ferrari minaccia (ancora) l’addio
lunedì 27 aprile 2020 · Snack news
tempo di lettura: 3 minuti
Au revoir. Si chiama fuori pure Le Castellet, è la terza tappa – dopo Melbourne e Monte Carlo – che salta senza chiedere la ricollocazione, per l’emergenza del coronavirus. Boullier, che da gennaio è il direttore delle operazioni per il Gran Premio, fa sapere che la testa è già al 2021.
Fase 2. Silverstone annuncia che il suo Gran Premio, se mai si farà, sarà senza pubblico. Baku dice che il tempo stringe per pianificare una nuova data e preparare la pista. Insomma, Liberty si confronta con la prospettiva sempre più concreta che non possa recuperare tutte le gare che sta perdendo: “Sarebbe devastante”, dice Ross Brawn. Mentre Ecclestone resta dell’idea che questo mondiale non s’ha da fare…
Controcorrente. Eppure, a un mese e mezzo dalla folle notte alla vigilia della cancellazione della prima dell’anno, Szafnauer di Racing Point ribadisce che a Melbourne secondo lui la corsa si poteva tenere, “in sicurezza”. Sul fronte di quelli che si battevano per gareggiare, c’erano pure Red Bull e Alpha Tauri.
Lockdown, ancora. Intanto la chiusura degli stabilimenti, che la Formula 1 s’era imposta a fine marzo e che già era stata prolungata da 21 a 35 giorni, è passata a due mesi, praticamente le squadre mantengono lo stallo fino a giugno.
L’addio alle armi. Binotto cerca favori per far modificare la norma sul tetto di spesa, richiama il vecchio ritornello del ritiro della Ferrari dalla Formula 1, la solfa che Maranello ricaccia puntualmente e strategicamente ogni volta che c’è in ballo il rinnovo della Concordia: “Potremmo valutare altre categorie oltre alla Formula 1”. Besides, è il termine che impiega lui, intendendo “in aggiunta”, sostiene l’ufficio stampa del Cavallino. Mah.
Scontro frontale. E Brown della McLaren non ci sta, risponde che la Ferrari sulla questione del tetto di spesa gioca sporco. Se non altro perché tutto fa fumo, dal momento che resta sempre da chiarire – e lui non lo manda a dire – quella storia dell’accordo con la Fia nell’indagine tecnica sul motore dell’anno scorso.
Di doman non c’è certezza. Al di là di come la vede la Ferrari, è fondato il timore che qualcuno in Formula 1 non esca intero dalla crisi globale della pandemia. Che in Dtm fa una vittima illustre: a fine anno lascia l’Audi, mica un marchio qualsiasi.
Amarcord. La pausa più lunga fra due gare consecutive di Formula 1 è lunga 266 giorni, fra Monza nel 1950 e Bremgarten nel 1951: c’è ancora margine fino a metà agosto perché il coronavirus non faccia battere il record. Appunti di Corsa è il diario dei Gran Premi di F1WEB.it, dal 1950 all’era moderna, in print-on-demand oppure ebook su ilmiolibro.it.