Quando scivola un insider
giovedì 13 febbraio 2020 · Media
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Tradizione vuole che la stampa che si occupa di automobilismo sportivo attraversi i suoi giorni peggiori fra dicembre e febbraio. Come luglio e agosto per la stampa che si occupa di calcio, chiaramente perché le notizie si fermano coi campionati, la sostanza si dissolve e resta la fuffa.
E siccome giornali e pagine internet bisogna comunque riempirli per reggere gli sponsor, finisce che le menti più illuminate partoriscono qualcosa: ipotesi di mercato e trasferimenti di maglia nel caso del calcio, rendering fantasiosi – oppure fantascientifici – delle auto che saranno, nel caso dei motori.
È il circolo delle menzogne – di cui s’è già detto in estate, tra l’altro – di quelli che disseminano certezze personali e autoreferenzialità, con una linea narrativa che mischia favole e realtà. Ma favole, prevalentemente.
Nello specifico, quando si tratta di anticipazioni tecniche, dallo zoo variegato e impenitente che scrive di Formula 1 su internet, entra in gioco il genio che si fa chiamare insider, un pavone fallito che millanta amicizie nei reparti tecnici delle squadre, agganci a gole profonde impenitenti che gli svelano la forma delle pance, la geometria delle sospensioni, i profili delle ali, il numero di feritoie sulla scocca e via dicendo. Poi non c’azzecca perché le presentazioni ufficiali lo smentiscono. Ogni anno.
A quel punto, per difendersi da chi gli rinfaccia lo scivolone sulla merda, all’uomo delle verità sputtanate non resta che l’ultima arma, cioè l’ennesima frottola: il reparto tecnico s’è ravveduto all’ultimo minuto e ha virato su soluzioni diverse, altrimenti lui avrebbe indovinato tutto. Porello.