La gara sprint del sabato per la pole, le squadre respingono la sperimentazione per tre eventi
giovedì 17 ottobre 2019 · Regolamenti
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Una gara sprint di 45 minuti anziché la sessione ordinaria di qualifica, si parte in griglia secondo la classifica inversa del campionato, gomme libere per tutti e nessun vincolo sui pit stop, dopodiché l’ordine d’arrivo stabilisce l’ordine di schieramento del Gran Premio di domenica.
La ragione di un cambiamento che sarebbe epocale per la Formula 1, Ross Brawn a nome di Liberty Media la illustrava a settembre:
Most sports these days are looking at how they progress. Maintaining the integrity of what we are – we don’t want to spoil that – but can we enhance it and add some extra interest.
Hanno detto no, invece, i team principal mercoledì nell’incontro di Parigi. L’anticipazione arriva da Racefans.
Liberty comunque la proposta vorrebbe rivederla e rivotarla. Ma serve sempre l’unanimità dal momento che il termine ultimo per le modifiche a maggioranza è scaduto il 30 aprile.
A Suzuka la stampa sondava un po’ il paddock per le intenzioni di voto e scopriva che da parte di Ferrari e Mercedes c’era perplessità: del resto, la partenza del sabato con la classifica rovesciata danneggia chi è messo meglio nel mondiale. E le simulazioni della Mercedes mostrano che partendo dal fondo non c’è il tempo materiale per andare in testa e guadagnarsi la pole.
Ma teoricamente un motivo per mettere il freno ce l’avevano pure i piccolini, perché con la corsa della qualifica aumenta il rischio di restare senza ricambi per domenica in caso di incidente: la Williams è sempre la squadra che in Russia ha imposto il ritiro a Kubica per salvare l’auto e che in Giappone è arrivata a traguardo coi freni finiti.
Alla fine pesava anche il timore di un’altra gaffe. Perché l’ultima modifica delle qualifiche finì malissimo, le squadre nel 2016 avevano trovato un’intesa per il formato del gioco delle sedie con la tagliola delle eliminazioni progressive che non piacevano nemmeno a Bernie Ecclestone. Non lo digerì il pubblico, tempo un mese e dietrofront al meccanismo precedente che nessuno s’è più sentito di toccare.
Motivo per cui Liberty e la Fia adesso comunque ci andavano coi piedi di piombo, tant’è che la novità comunque doveva riguardare solo Le Castellet, Spa e Sochi. Che sono sufficientemente diverse come disegno per fare una valutazione significativa e – soprattutto – adeguatamente lontane dalla chiusura del mondiale in modo da non essere decisive. La Ferrari – e lo riferisce sempre Racefans – su Monza aveva messo il veto.