Gran Premio d’Ungheria 2019 a Budapest: sintesi, risultati, parole e statistiche
venerdì 2 agosto 2019 · Roundup
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È un mondiale scontato e già scritto che ammette un solo, grande sovrano, un principe della velocità e dell’agonismo puro che annichilisce avversari e record. Tempo sette giorni e la gara della Germania, la pioggia e la disfatta sono immagini sbiadite di un’epoca che non è mai esistita.
L’ordine d’arrivo. Hamilton su Verstappen e Vettel, a punti Leclerc, Sainz, Gasly, Raikkonen, Bottas, Norris e Albon. Fuori Grosjean.
Il momento chiave. Il giro 50, Hamilton è negli scarichi di Verstappen, ma non trova il varco per il fendente, allora il muretto della Mercedes decide per un cambio gomme estremo. Lui recupera 20 secondi in 17 giri e mette a segno il sorpasso che vale la vittoria. Fenomenale, senza falsa modestia:
I kept pushing, the gap closed and the laps were like qualifying laps. I was on the limit all the way. I take my hat off to the team and I think if Niki were here today, he would take his hat off too.
Promossi. Hamilton, perché certe strategie funzionano solamente con gli interpreti speciali; Raikkonen più solido che mai.
Bocciati. Gasly che non vale mezzo Verstappen; la Ferrari che sbaglia i calcoli della benzina con Leclerc e complessivamente si prende un minuto di ritardo nonostante faccia pure una sosta in meno. La riflessione di Vettel:
Losing 60 seconds in 70 laps is probably fair. Maybe we didn’t pick the absolute fastest strategy but overall we’re just not quick enough today so lots of homework for us. It’s not really an eye-opener. We knew it before so it’s up to us to address it in the next couple of months.
La curiosità. La bandiera a scacchi l’ha data Simon Pagenaud che a maggio ha vinto la 500 Miglia a Indianapolis, tra parentesi, quella del fallimento imbarazzante della McLaren con Alonso. Anche da parte sua, un plauso a Hamilton:
What a race! Congrats to Lewis Hamilton on another epic drive, erasing a 19-second gap isn’t easy, no matter how fresh your tyres are.
Pirelli dice. La gara conta 24 pit stop. Lo stint più lungo è di Giovinazzi, 53 giri su gomma dura di compound C2.
Le statistiche. Verstappen è il centesimo pilota a conquistare una pole in Formula 1, il primo olandese. Mentre Hamilton a Budapest adesso ha sette successi, come solo Schumacher.
Amarcord. Curioso a dirsi, ma nonostante la collocazione in calendario sia tradizionalmente lontana dalla chiusura del mondiale, la pista di Budapest ha assegnato due volte il titolo piloti, nel 1992 a Mansell e nel 2001 a Schumacher. Appunti di Corsa è il diario dei Gran Premi di F1WEB.it, dal 1950 all’era moderna, in print-on-demand oppure ebook su ilmiolibro.it.
Il prossimo Gran Premio. Domenica 1° settembre a Spa, partenza ore 15:10 italiane, diretta esclusiva di SkySport, differita di TV8.