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Gran Premio d’Austria 2019 a Spielberg: sintesi, risultati, parole e statistiche
domenica 30 giugno 2019 · Roundup
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C’era un debito da saldare, un po’ di show duro e puro da restituire dopo la Francia. E allora a Spielberg la Formula 1 si riscopre viva e vivace nel giro di sette giorni appena, alla faccia del pubblico dalla polemica facile, che la dà per spacciata a ogni corsa storta, che grida al complotto perenne dietro la spinta infida di commentatori da palcoscenico, che minaccia di andarsene a mare o altrove quando c’è un Gran Premio e poi puntualmente riaccende la tv perché l’astinenza fa male.
L’ordine d’arrivo. Verstappen su Leclerc e Bottas, a punti Vettel, Hamilton, Norris, Gasly, Sainz, Raikkonen e Giovinazzi. Nessun ritiro.
Il momento chiave. Il giro 68, Verstappen ha la meglio su Leclerc. Che l’ha respinto per due giri e si prende una sportellata. Non è un sorpasso pulitissimo, la Fia apre un’inchiesta e alla fine conferma l’ordine d’arrivo perché “nessuno dei due piloti è prevalentemente responsabile”. In attesa che la Ferrari non confezioni un ricorso, magari sentendo il parere illuminato di Chandhok. Intanto parla Binotto:
We still believe this is a wrong decision, we believe that Charles left the entire space, he had no fault, a collision has happened and he has been pushed and forced off the track. We believe these are clear rules, the same rules in past races. But we respect fully the decision of the stewards.
Promossi. Verstappen che ricostruisce sorpasso dopo sorpasso quanto sperpera alla partenza per avaria elettronica. Il duello con Leclerc è una pietra miliare, il primo round di un confronto stellare che li vede vincenti entrambi.
Bocciati, in pista. Ferrari che non è pronta con le gomme di Vettel al primo cambio. Gasly che si fa sempre più piccolo di fianco a Verstappen. E ovviamente Mercedes che si scopre vulnerabile nel caldo.
Bocciati, fuoripista. I media – nomi anche grossi – che cascano nella bufala della squalifica di Verstappen e senza nemmeno premurarsi di controllare che il comunicato rispetti la numerazione del weekend lo rilanciano su tutti i social nella corsa all’ultimora e al click baiting.
Pirelli dice. La gara conta 22 pit stop, solo Vettel e Magnussen ne fanno due. Lo stint più lungo è di Bottas, 50 giri su gomma dura di compound C2.
Le statistiche. Honda non vinceva un Gran Premio dal 2006, con Button a Budapest; Red Bull riscuote la vittoria numero 60. Si ferma a 10 la striscia di successi consecutivi della Mercedes; il record assoluto, di 11, resta alla McLaren tra Jacarepagua e Spa nel 1988. Giovinazzi prende punti per la prima volta.
Il prossimo Gran Premio. Domenica 14 luglio a Silverstone, partenza ore 15:10 italiane, diretta di SkySport e TV8.