PHOTO CREDIT · Mercedes AMG F1

Mercedes batte (ancora) Ferrari: quella differenza di metodo e carattere che sta scrivendo la classifica

lunedì 24 giugno 2019 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti

Archiviata con bile e vergogna la questione sulla penalizzazione in Canada, il focus della Ferrari in Francia tornava sulla pista. E purtroppo sulle magagne tecniche della SF90.

Binotto prima di volare a Montreal già l’anticipava, aggiornamenti importanti non sono a calendario. E infatti la Ferrari a Le Castellet portava poca roba, nuova ala anteriore e una modifica sui condotti di raffreddamento dei freni. Che nemmeno hanno funzionato come dicevano le simulazioni.

Ad ogni modo, certi elementi Vettel e Leclerc li montavano nelle prove per puro scopo di simulazione. Binotto su questo punto venerdì sera chiariva:

I think we brought here some parts which were important for us to test to understand the direction of development.

A few parts will be kept and considered positive, and the ones that have been removed are considered part of our test plan but not intended to be raced for the weekend.

C’è il sospetto che pista e galleria del vento non siano allineati. È un’ipotesi, può essere infondata e in effetti il team smentisce. Più credibile invece è un’altra lettura, Maranello con la SF90 ha toppato la filosofia di progetto e adesso insegue, ma oggettivamente manca di inventiva e organizzazione, gli elementi su cui invece Mercedes ha fatto leva per rivoltare una macchina che all’inizio zoppicava e nei test stava dietro.

È un punto interessante su cui s’è espresso Aldo Costa, ex Ferrari, dal 2011 in Mercedes. La rivelazione l’ha raccolta Italiaracing.net a un incontro con gli appassionati a Palazzo D’Accursio a Bologna:

La Mercedes vincente di oggi nasce dall’insoddisfazione dei piloti. Nei primi test eravamo dietro, più lenti della Ferrari, sul giro e sul passo per la gara c’erano dei problemi, Hamilton e Bottas non erano contenti.

Così, abbiamo ritoccato, cambiato il sovrasterzo, sistemato le sospensioni, rifatto l’impianto di raffreddamento. E oggi posso dirlo: all’inizio ci sono stati due grossi errori, succede dappertutto, di calcolo e valutazione. Ma tutto ci ha poi portati alla macchina odierna.

Ecco, sta qua la chiave di tutto, questa differenza di metodo e carattere sta scrivendo la classifica del mondiale, verso un destino ineluttabile, la sesta affermazione iridata consecutiva di una squadra che pure in Francia ha fatto terra bruciata.

Binotto, Costa, Ferrari, Le Castellet, Leclerc, Mercedes, Vettel,