L’ultimo simbolo del coraggio di un’epoca perduta
martedì 21 maggio 2019 · Amarcord
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Se ne va l’ultimo simbolo del coraggio di un’epoca perduta, Niki Lauda a 70 anni si è spento nella notte tra lunedì e martedì, “pacificamente” fa sapere la famiglia in una nota alla stampa. Sottoposto a un complicato trapianto di polmone ad agosto, era rimasto a lungo sotto osservazione per complicazioni renali e poi si era recentemente ammalato, per un’influenza che a gennaio l’aveva costretto a rientrare dalle vacanze a Ibiza.
Tecnico e tattico. Più intelletto che piede. Con tanto fegato per tornare a correre a tempo record dopo il rogo del ’76 al Nurburgring – che per tutta la vita gli lascia addosso i segni del fuoco – e grandi attributi anche a fermarsi nel diluvio del Fuji solo due mesi dopo: “Non mi posso uccidere per una gara”. Là ammette la fifa, contro la Ferrari che invece gli offre l’alibi dei freni.
Eroe di due epoche, conquista due titoli sulla Ferrari aspirata e un altro sulla McLaren turbo, tra la prima e la seconda vita agonistica l’annuncio di un ritiro e poi il ripensamento:
In quel momento era giusto fare così, guidare una Formula 1 può essere divertente per chi guarda. Ma è un rischio se lo fai senza la massima concentrazione.
Smette davvero solo dopo il terzo mondiale: “Devo cercarmi un lavoro serio”. E boccia un’offerta sontuosa di Ecclestone che vuole riportarlo alla Brabham.
Mette la pancia, ma nella testa non invecchia mai: fonda una compagnia aerea, fa il commentatore per la tv, il consulente alla Ferrari, poi il team manager alla Jaguar e, con più merito, alla Mercedes. Là segue da vicino la carriera di Hamilton, l’indirizza e lo placa quando deve. Se oggi Lewis è campione infallibile e misurato, lo deve anche al vecchio Niki. Su Twitter scrive:
I’m struggling to believe you are gone. I will miss our conversations, our laughs, the big hugs after winning races together. God rest your soul. Thank you for being a bright light in my life. I’ll always be here for your family should they ever need me. Love you man.