La grande sfida del Brasile di Bolsonaro che liquida Interlagos: dal 2020 la Formula 1 torna a Rio
giovedì 9 maggio 2019 · Politica
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Il tweet di Bolsonaro che promette di intitolare la pista a Senna arriva mentre le agenzie già battono la notizia che scuote il paddock dei motori: il governo del Brasile ha deciso, Interlagos ha i giorni contati, il futuro della Formula 1 è Rio de Janeiro.
Oggi Interlagos ha un contratto fino al 2020, ma un anno fa ha cambiato proprietà, un passaggio critico che ha rimesso in discussione gli accordi già scritti. Pesano una serie di macigni notevoli, dentro e fuori: i ritardi ai lavori nei box, la mancata messa in sicurezza della curva deel caffè, l’escalation di criminalità. Al punto che per una tappa in America Latina si stava già muovendo Buenos Aires, c’era pure andato Whiting nel 2017 per un sopralluogo.
E poi c’è la questione dei finanziamenti pubblici, perché l’autodromo si regge sui fondi del governo. Invece l’idea del governo di Bolsonaro è di affidare l’organizzazione del Gran Premio ai privati:
The hotel sector is certainly happy, there will be 7000 direct and indirect jobs that will stay forever. Rio de Janeiro wins and so does Brazil, without any public money.
È in questo contesto convulso che s’inserisce la proposta di Rio, con l’appoggio subdolo di Liberty che a sorpresa trova un’alternativa per liquidare un appuntamento perennemente a rischio, in favore del quale la Fia normalmente chiude un occhio sulla sicurezza.
Matura così la prospettiva di un ritorno clamoroso, dopo che negli anni Ottanta s’è gareggiato per dieci edizioni a Jacarepagua, sul circuito che nel frattempo la municipalità ha cancellato per fare spazio al villaggio olimpico immaginando che la Formula 1 non fosse più praticabile.
Per cui Rio adesso ha bisogno di una nuova pista e di una nuova location, l’ha individuata nel quartiere di Deodoro, anzi l’aveva già individuata nel 2013 all’epoca della demolizione di Jacarepagua. Si tratta dell’area che le forze armate hanno ceduto a rugby e basket per le ultime Olimpiadi. I Giochi tolgono, i Giochi restituiscono.
La gara d’appalto è già partita, l’assegnazione dei lavori secondo quanto riferisce il sindaco di Rio a Bloomberg è pianificata per la fine di giugno, la consegna è tassativa: novembre del 2020, per scippare a Interlagos la data presunta del Gran Premio del Brasile. Una corsa contro il tempo, il Messico ci ha provato nel 2014 e poi ha dovuto chiedere un anno di proroga. E loro la pista dovevano solo ristrutturarla.