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Baku, Vettel era pure in riserva di benzina all’ultimo giro. Il dubbio: consumi anomali o folle strategia?
giovedì 2 maggio 2019 · Gran Premi
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Ha tanti nodi su cui lavorare la Ferrari dopo la trasferta choc a Baku. Uno è passato sottotraccia, è un nervo scoperto che s’è presentato negli ultimi giri e si chiama gestione dei consumi.
Di consumi anomali s’era parlato en passant dopo Sakhir, perché Leclerc senza la safety car degli ultimi giri rischiava di rimanere a secco. Là però la Ferrari numero 16 beveva troppo in conseguenza del cedimento del cilindro. Che in effetti aveva mandato in tilt tutti i parametri.
A Baku invece dal punto di vista tecnico la SF90 di Vettel era a posto. Per cui non si spiega un retroscena che sulla stampa generalista è rimasto nell’ombra e risulta dai tabulati della Fia, ovvero un rallentamento di Seb negli ultimi cinque giri, quando praticamente i suoi tempi da 1:44.6 – record personale di giornata, al giro 46 – salgono sull’1:45.4 medio nei quattro passaggi successivi, fino a 1.48.2 sotto la bandiera a scacchi.
Binotto sentito in merito ammette che Vettel s’è dovuto settare su un ritmo più conservativo per mantenere nel serbatoio il minimo di benzina che prescrivono le regole per i controlli in parco chiuso:
He had to save some fuel at the end of the race. Normally over an entire race distance, there are times in the race when you need to manage your fuel to make sure that you conclude with what’s the limit in the regulations. Simply he had to do it at the end. Maybe others did it earlier or didn’t. We don’t know yet.
Ora, la prima ipotesi è che la Ferrari ha toppato i calcoli del carburante. La seconda è che i calcoli li ha fatti benissimo, ma li ha fatti al risparmio, impostando una strategia folle che non ha pagato, contando su una safety car che statisticamente a Baku è altamente probabile e che invece non s’è vista.