Vittorie, pole, podi… e sfortuna: le statistiche più curiose del mondiale di Formula 1 nel 2018
domenica 23 dicembre 2018 · Statistiche
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L’anno dei record, pure questo, perché in fondo a cercare bene tra le pieghe degli almanacchi c’è sempre qualcosa. Questa la raccolta delle statistiche di rilievo del mondiale che ha dato la quinta corona a Hamilton.
Hamilton, appunto. Il padrone del mondo, chiude con 408 punti, è il bottino più alto mai totalizzato in una stagione. Dopo Budapest, per la quinta volta in carriera va in vacanza con la leadership del mondiale. Ma in Austria si spezza a 33 (ed è comunque un record, condiviso con Heidfeld) la sua striscia di arrivi utili consecutivi.
Le assegnazioni dei titoli. Per la quinta volta il mondiale piloti si assegna in Messico dopo 1964, 1967, 1968 e 2017, e per la quinta volta il mondiale costruttori si assegna a Interlagos dopo il 2006, 2008, 2009 e 2010.
Benvenuto nel giro. Leclerc a Baku diventa il primo pilota a passaporto monegasco a prendere punti in Formula 1 dopo Chiron nel 1950. Tra l’altro, è uno dei meglio piazzati alla prima marcatura.
Il valore statistico di certe pole. Quella di Vettel a Shanghai, per esempio: rompe una striscia di sei anni consecutivi di pole della Mercedes in Cina. Invece a Montreal una rossa in pole non si vedeva dal 2001. Soprattutto, il giro che ha dato la pole di Monza a Raikkonen è quello con la media oraria più alta nella storia, 263.588 km/h.
Le due facce di Perth kid. Sempre in tema di pole, Ricciardo ne ha fatte solo due in carriera, entrambe a Monaco. Là nel principato centra nel 2018 il primo Grand Prix throughout, cioè vince senza mai lasciare il comando. La sua è una stagione a due volti che si capovolge proprio dopo Monte Carlo, al punto che a Suzuka Daniel manca l’accesso in Q3 per la quarta volta in sei gare, l’aveva mancato solo tre volte in tutto il resto della carriera in Red Bull.
Bull in red. A proposito: malgrado Horner sostenga che la Red Bull quest’anno fosse la miglior macchina, la resa della RB14 non è stata ottimale, né per velocità né per affidabilità: in Bahrain e Azerbaigian il team dell’energy drink non ha portato nemmeno un pilota al traguardo, per trovare un altro doppio ritiro della Red Bull bisogna scorrere le pagine degli archivi fino al Gran Premio di Corea del 2010.
In processione ordinata. A Monaco i primi sei arrivano al traguardo nelle stesse posizioni di partenza, non era mai successo prima. E il fatto curioso è che nel 2018 capita ancora, a Singapore.
Uber alles. In Russia ha vinto sempre e solo la Mercedes, un record di lunga data che oltre ai Gran Premi di Sochi dal 2014 a oggi conteggia anche due edizioni a San Pietroburgo un secolo fa.
Iceman is back. E il 2018 vede uno sprazzo di luce per Raikkonen che torna al successo dopo oltre cinque anni a vuoto: misurato in numero di gare, è suo il periodo di astinenza più lungo tra due vittorie, 113 corse.
Allons enfants. La Formula 1 mancava in Francia dal 2008. La corsa a Le Castellet inaugura il primo triple header della storia del circo dei motori, tre gare in tre weekend.