PHOTO CREDIT · McLaren Formula 1

Il ritorno del polacco, i saluti (e il ricatto) di Alonso, la protesta dell’Haas e il motore di Hamilton

venerdì 23 novembre 2018 · Snack news
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Arieccolo. Dopo un anno in panchina a fare la riserva di Stroll e Sirotkin, il posto da titolare alla Williams è suo: Robert Kubica torna a correre ufficialmente i Gran Premi nel 2019, dopo un percorso di riabilitazione lunghissimo e grazie anche all’impegno dei suoi sponsor nella rivitalizzazione della Williams. Secondo Autosport era in trattativa anche per fare il collaudatore alla Ferrari, ha bocciato l’offerta preferendo – giustamente – la Formula 1 guidata a quella virtuale.

Gracias, matador. Abu Dhabi chiude la carriera di Alonso in Formula 1, lui lascia intendere che un giorno potrebbe anche tornare. Nel frattempo la McLaren l’omaggia con una livrea speciale, coi colori delle Asturie e della Spagna sulla pinna posteriore.

Il fango. E su Alonso, il sito della Bbc in settimana ha pubblicato un post in cui ha rivangato l’episodio delle qualifiche di Budapest nel 2007 e ha messo l’accento sul fatto che da lì fosse partito un ricatto di Nando verso il team come ripicca alle prepotenze di Hamilton. Da lì in effetti sono venute fuori le prove che hanno portato alla condanna per la spy story. Ma non è niente di nuovo, se non il tentativo maldestro dei media inglesi di guastare la festa per il saluto a un pilota che, nel bene e nel male, ha scritto pagine storiche nello sport.

Il dolore dei soldi. C’è un reclamo formale dell’Haas contro Force India. Ma la questione è più burocratica che tecnica: il team di bandiera americana chiede lumi alla Fia sullo status delle macchine di Perez e Ocon perché a rigore il progetto appartiene alla vecchia proprietà, per cui la nuova gestione non avendo lo status di costruttore perde il diritto ai proventi che quindi andrebbero girati agli altri. E all’Haas. Parigi prende tempo.

Osservato speciale. Sta bene e “sembra normale” dopo la prima sessione di prove libere il comportamento del motore di Hamilton che in Brasile ha fatto registrare valori anomali per via del guasto a uno scarico.

Dopo Macao. La Fia sta indagando sull’incidente di Sophia Florsch, le immagini mostrano una segnalazione errata di bandiere gialle che forse ha tratto in inganno i piloti. Non si prospetta comunque nessuna modifica del circuito, piuttosto verranno ripensati i cordoli che hanno fatto da trampolino e oggettivamente sono un rischio.

Amarcord. Passa in testa al via e ci resta fino alla bandiera a scacchi, Hamilton il 23 novembre del 2014 ad Abu Dhabi fa suo il secondo mondiale, per certi aspetti l’esito del campionato è un sollievo per lo sport perché l’assegnazione del titolo non risente dell’abominio del punteggio doppio. Il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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